L’Etruria

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Diario cortonese di questi giorni - 34

Scrivere romanzi

Diario cortonese di questi giorni - 34

Pubblichiamo anche oggi molto volentieri le riflessioni del diario di Anna Cherubini. Riflessioni sullo scrivere romanzi, in particolare per young adults, cioè giovani maturi o quasi.  Grazie Anna! (IC)

Diario di una STORIA PER RAGAZZI

In questo periodo ho iniziato a scrivere 2 romanzi nuovi. Non so se sia fattibile scrivere 2 romanzi in contemporanea, oltretutto non essendo scrittori, e la verità è che per entrambi, pensando a una eventuale pubblicazione, ho solo un vago accordo verbale. Ma in questo momento fantasticare ci aiutare e coi libri spesso funziona così, si scrivono per passione e poi si vede. (Si vede se sono un hobby o possono coprire qualche mese d'affitto).
Comunque uno dei due è un romanzo per young adults, si chiama così la fascia di lettori giovani ma non proprio ragazzini. Posterei qui il primo capitolo, sperando vi faccia piacere.
E' una storia ambientata in un liceo di un paese di provincia, i protagonisti sono tre ragazzi che devono fare la maturità. Si chiamano Margherita (in arte Summer), una scapestrata che si arrampica sui muri e a colpi di spray o di rullo realizza murales impegnati. Ludovico, (in arte Winter), di cui Margherita è innamorata, fa il pianista, e lo fa così bene che sta organizzando una performance di 72 ore nella piazza del paese, per offrire un sottofondo musicale a un'estate che si prospetta un po' silenziosa. La terza è Arte, una ragazza albanese figlia di una parrucchiera, entrambe talmente colte e appassionate di libri da dare lezione di letteratura a tutti. L'anno scolastico è il 2019-2020, quello in cui li aspetta, o li avrebbe dovuti aspettare, l'esame di maturità. Ma poi sappiamo bene cosa è successo.
Spero di finirlo di scrivere presto.
Ci metto una foto scattata di nascosto a mia figlia mentre suonava come una pazza il suo strumento. In questo periodo e su questo libro lei mi fa da editor, perché glielo leggo a tavola, via via che lo scrivo e lei mi dice: questo sì, questo no.
Spero di non annoiarvi. Vado, incollo...
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Sul tavolone, al centro, un vocabolario di latino intitolato “IL”. Piuttosto vecchio e superato, ma la scuola offre questo. La prof ci batte il dito indice sopra.
«Perde pagine. Le usano come cartine per rollarsi le canne. Ma poi, fosse solo questo…»
La professoressa Venturini parla ai tre genitori appena entrati in sala professori, convocati per un colloquio straordinario. Ha cinquant’anni, un tipo di bellezza che i ragazzi non capiscono, (per questo la chiamano “busta”), ma gli adulti sì. Anche se si nasconde tra i vestiti color istituto, le ballerine che la ingrassano, il maglioncino pastello che non rende giustizia ai suoi occhi vividi.
«Fosse solo questo?»
Davanti a lei gli occhi dei tre genitori convocati. È Anna che fa la domanda, «fossero solo… le canne?»
Ha ancora il camice bianco tra le mani, se lo è tolta per strada appena l’ha chiamata la prof. Lei e sua figlia si sono trasferite due anni fa da Roma al paese in cui si trovano ora, pensando di venire a vivere in un posto tranquillo. La prof cerca di spiegarsi meglio:
«No, non volevo dire fosse solo questo nel senso che non è importante. Per quanto, Margherita si sa…»
«Si sa cosa, scusi?» Anna sembra sconsolata più che infastidita. Sua figlia Margherita, in arte Summer, ha una certa intenzione di rendere memorabile questo ultimo anno di liceo classico. E non per i voti alti.
«Margherita è una ragazza profonda, con un suo mondo interiore importante», dice la prof.
«Ma…?» Anna è preoccupata. Lo è da sempre.
«Ma è scapestrata.»
«Va bene. E le canne? “fossero solo le canne” ha detto no?»
«Okkei, è una frase un po’ forte, ha ragione. Ma ne parliamo dopo. Vi ho convocato per qualcosa di peggio.»
Gli altri due genitori, ansiosi, sono lì per sapere per cosa sono stati convocati.
«Peggio della droga? Allora ci dica», se ne esce Maurizio, una camicia celeste che gli stringe sulla pancia.
«Sì, ci dica», replica Lisina, un caschetto di capelli rosso fuoco.
«Vi dico. Questa prima Notte Bianca era un’occasione importante per tutti loro. Doveva servire a confermare quanto il nostro “liceetto” di provincia, per usare le parole di Margherita, fosse all’altezza dei migliori licei di città. Solo che i vostri tre ragazzi hanno creato la “loro” Notte Bianca. E hanno fatto un casino. Perché il modo in cui l’hanno creata è… tanta roba capite?»
«Tanta roba?» ripete Lisina. Piccola, scattante.
«Sì, al negativo però.»
Lisina ha una certa intolleranza per i linguaggi troppo giovanili. Lei e sua figlia Arte sono albanesi. Pertanto parlano un italiano impeccabile.
«E beh sì», ribatte la prof.
«Magari se ce lo dice… In che modo i nostri ragazzi hanno tradito le aspettative del nostro preside, nonché: assessore comunale!» La voce baritonale di Maurizio marca bene quel titolo, “assessore comunale”. Maurizio è il padre di Ludovico, in arte Winter.
«Sento un tono polemico avvocato…» risponde la prof.
«No, è che ci avete convocato in maniera decisamente allarmante. Ero in Cassazione e ho dovuto interrompere.» Cassazione lo dice con la o molto aperta. Maurizio è siciliano. Anche lui è uscito di corsa dal luogo di lavoro. E anche Lisina lo ha fatto. E ora, allarmata:
«Cosa possono aver combinato? La mia Arte poi, si è sempre chiamata fuori da qualunque iniziativa meramente non convenzionale. Le sregolatezze non rientrano nel suo abituale mood.» Usa sempre questo linguaggio forbito Lisina.
«Vero, Arte si è sempre chiamata fuori. Infatti ha sorpreso anche me», commenta la Venturini. «Ma sedetevi, così parliamo meglio.»
La prof mette sul tavolo una scatola di liquerizie Golia, quelle piccole e nere racchiuse nella cartina bianca e verde.
«Ma guarda, si trovano ancora!» osserva Maurizio.
«Solo al discount. Sono utili per smettere di fumare», risponde la prof con fierezza. Lei ha smesso da poco.
«Per chi ci riesce…» risponde l’uomo tirando fuori un pacchetto di tabacco con cartine.
«Prenda una Golia avvocato», insiste la prof avvicinandogli la scatola. Un invito esplicito a rispettare i divieti, anche quelli non facili. È una calda mattina di settembre e l’ultimo anno di liceo è appena iniziato.
«Allora cari genitori…» ricomincia la Venturini. I tre sono pronti a sentire il peggio, inaspettato o prevedibile, riguardante i loro tre figli. Si capisce che hanno combinato qualcosa di grave, a dire della prof che infatti sospira:
«Che anno che ci aspetta!» Anno scolastico 2019-2020, per capirci. Quante cose sarebbero cambiate. Ma nessuno poteva saperlo. Al momento di questa riunione è ancora tutto come sempre.
Una classe difficile la loro. E la vita di quei tre genitori non è da meno.
Neanche a farlo apposta, sono accomunati da un fatto doloroso che, per chi prima e per chi dopo, ha stravolto le loro vite. Tanto che in questi anni, grazie ai loro tre ragazzi, tra loro si è innescato qualcosa di molto empatico. Ma di questo parleremo poi. Buona giornata.

Anna Cherubini