L’Etruria

Redazione

Diario cortonese di questi giorni - 33

Congiunti,amici, fidanzati e compagni, però strettamente  regionali.

Diario cortonese di questi giorni - 33

Pubblichiamo anche oggi molto volentieri le riflessioni del diario di Anna Cherubini. Riflessioni sulle visite della Fase2 a congiunti, amici, fidanzati e compagni;però strettamente  regionali. Grazie Anna! (IC)

Diario dei CONGIUNTI

Mia figlia continua a dilettarsi nel suo passatempo preferito, ossia spulciare foto di una vita fa, risistemarle, persino catalogarle, per poi inventarsi un archivio tutto suo. Le foto della mia famiglia e della nostra erano finora tutte in un ordine sparso, dentro scatole, scatoloni, cartelline, album anni Settanta ormai rotti, (quelli con le copertine di osso, o di madreperla, o leopardate, e dentro la carta velina a proteggere le foto, da sollevare ogni volta con delicatezza per guardarle). Mia figlia si diverte, ore di divertimento suo e di fatica mia. Io sto alla mia scrivania a cercare di lavorare e lei in salotto adagiata su questo tappeto di foto e ad ognuna mi chiama, quindi mi distrae, e mi chiede: "e questa?" e io che cecata come sono: "portamela qua", e lei tutta contenta arriva e me la mostra. Ogni foto pare che implichi un racconto mio di qualcosa.
Vanno dai tempi dei miei genitori prima di sposarsi, a pochi anni fa, quando ancora le facevamo con la digitale e le stampavamo. In quelle dei miei genitori da giovani c'è mio padre impettito, col baffo e i capelli folti sopra la testa, (capigliatura già svanita quando arrivai io). "Ma il nonno Mario si riteneva molto figo vero?" interpretazione di mia figlia. "Che io sappia no, ma ora che vedo queste foto..." in effetti, io mi ricordo un omone sovrappeso, senza capelli, che puntava più che altro sulla simpatia, ma forse quella era la fase 2 della sua immensa idea di sé.
"Ma la nonna Viola era magra, tu dicevi sempre che era cicciottella". E io, scendo l'occhiale da miope e spulcio a occhio nudo la foto di mia madre già dopo quattro figli, con i jeans a zampa, una maglia a righe e una bandana in testa (bellissima!). In effetti, come mai mi era sempre sembrata cicciottella? "Perché quando lo dicevi eri magra tu!" mi butta là la mia adolescente dall'occhio clinico, mentre il mio sorriso di prima scende ai piedi.
Poi ci sono foto dei miei fratelli, questa che posto, che è la mia preferita, dove io non ci sono, ma quello era normale. Mio padre si divertì tantissimo a fare per loro migliaia di servizi fotografici, in tutte le situazioni. Io però ero la quarta e si sarà stufato. Ho sempre pensato così e non me ne è mai fregato niente. Ma poi, ricordandomi certe sottili cose di mio padre, penso anche che forse, in quell'epoca così antica, resa ancora più antica dal suo modo di pensare, fotografare troppo una bambina gli sarebbe sembrato indelicato, non dico oltraggioso, ma forse invasivo. Era ancora il tempo, quello, in cui una bambina, così come una donna, è un'immagine delicata, la si può guardare, o ritrarre con parsimonia. Poi magari è solo una mia idea e la verità è che a quel punto si era stufato di fare foto a tutti.
Mia figlia, mentre crea blocchetti di foto sotto piccoli post con scritti gli anni, i luoghi e i protagonisti, a parte le zie di primo grado, che sono due, chiama "zie", giustamente, anche le mie cugine: foto di zia Sandra, foto di zia Marghe, foto di zia Titti (e sono 2 Titti), foto di zia Chiara, foto di zia Paola, foto di zia Barbara, poi ci sono le cugine più giovani, Caterina e Valentina, chiamate per nome perché a differenza di noi altre vecchie zie, loro sono ragazze (tanto per infierire). Poi chiama zie le mie amiche di Roma, e quindi cataloga incessantemente: foto di zia Ale, (ci sono 2 Ale), foto di zia Isa (anche le Ise sono due), foto di zia Debbi, foto di zia Mariateresa. A Roma usa molto chiamare zie o zii le persone care e lo trovo molto bello. E tutte loro, ma anche amiche di qui che non sto a menzionare, sono zie meravigliose per i miei figli e come delle sorelle per me. Allora ieri, con tutta questa ziaggine che compariva in foto ma anche nella vita di questi giorni attraverso videochiamate, messaggi e altro, ho proprio pensato che il discorso dell'altra sera del nostro Giuseppino su questo punto è stato davvero una ciofeca, al di là dei vari meme, un po' meritati, che girano su questo argomento.
I congiunti... Ma che differenza c'è tra alcuni zii carnali o dei fratelli che magari non si vedono mai per vari motivi di vite separate, e degli amici molto presenti e molto cari?
E i rapporti stabili? I fidanzati? Giustamente da un paio di giorni ci stiamo tutte cercando dieci fidanzati a testa da dichiarare molto "stabili", per poter uscire di casa dopo due mesi che stiamo dentro, in vista dell'estate e di una fase 2 lunghissima. Anzi, per quanto mi riguarda, visto che ho delle amiche meravigliose che sono veramente zie dei miei figli, dichiarerò di avere delle "fidanzate stabili", se incontrare persone care nella categoria "fidanzamento" vale più che incontrare delle amiche. Ben venga.
Certo, se ci fermano, ci vorrà anche la prova della cosiddetta "stabilità". Non so se ho dieci anelli, in realtà a parte la mia fede nuziale nel cassetto dei ricordi, e quella di mia madre, non ho anelli di fidanzamento, come faccio?
Poi certo, voglio anche guardarla da un altro punto, io che credo "nell'intima bontà dell'uomo". E allora l'ho capito che l'altra sera Giuseppino, sotto sotto, abbia voluto anche un po' lanciarci uno sguardo d'intesa del tipo "raga, famo a capisse...". Cioè, secondo me, lui lo sapeva che stavamo leggendo anche la voce dei suoi pensieri che diceva: capiamoci, se vi dicessi da domani uscite con chi vi pare, amici conoscenti e flirt incontrati sui social, poi tra una settimana rieccoci da capo, con i contagi sparati a missile e le terapie intensive piene. Non ve lo posso dire, capite ragazzi? mi tocca dirvi questa buffonata dei rapporti stabili e dei fidanzati, così vi contenete e fate i bravi. Poi, a vostro buon cuore e a vostro giudizio...."
Poi c'è anche il discorso del non potersi muovere tra regioni, quindi se uno ha dei cugini di settimo grado a Pisa (lontanissima da qui) può vederli, mentre se ha una madre a Castiglione del Lago (a due passi ma in Umbria), deve fare tomi di dichiarazioni, ma per ora fine delle polemiche.
Vado a svegliare i miei figli congiunti a me perché tra poco hanno scuola, si fa per dire. Però mia figlia mi ha detto: è così bello in questi giorni svegliarmi con le mie amiche e fare colazione insieme (in video), prima che inizino le lezioni. Stiamo lì in pigiama, ci stiriamo, ci diamo i baci, sembra quasi che abbiamo dormito insieme. Le amiche care, sono "congiunte" anche in video, anche dai tempi di scuola, questa scuola strana di ora.

Anna Cherubini