L’Etruria

Redazione

Le cinque giornate di Annibale a Casale

Un romanzo breve di Ivo Camerini su Annibale e il prologo alla battaglia del Trasimeno

Le cinque giornate di Annibale a Casale

E’ a Casale di Crestona (nome della Cortona antica) che Annibale Barca ha un primo assaggio di quegli “ozi” che saranno poi la sua rovina: l’aria fina di montagna, il vitto generoso delle donne etrusche, l’ospitalità cordiale e complice degli uomini stanchi del giogo romano lo attraggono e lo fanno riposare prima della battaglia. Una battaglia che Annibale non dimentica,che vuole combattere per aprirsi finalmente la strada per Roma, ma prima cerca un po’ di riposo all’ombra dei castagni, nelle stalle capienti dei montanari cortonesi, al coperto tra fitte macchie di sottobosco senza perdere di vista la valle sottostante, le sue vie, i torrenti. Perché è di là che dovrà arrivare il Console Flaminio, vittima designata. Sguinzagliate le spie e i luogotenenti a vedere ed annusare l’arrivo dei nemici, Annibale si confonde con gli abitanti di quel territorio, ne assapora le pietanze, ne ascolta i ragionamenti.

L’ultima fatica di Ivo Ulisse Camerini è questo romanzo breve dal titolo “I Giorni e le notti di Annibale Barca tra Vallecalda e la Cerventosa”.

La brevità del testo nulla toglie all’originalità della narrazione e dell’ ambientazione: siamo tra storia e fantasia, tra passato e presente con proiezioni di “speranze” senza tempo: prima tra tutte quella che gli antichi montanari affidano ad Annibale, ovvero prendere Roma e pulirla da corruzione e corrotti. Che resti solo Roma, bella e ammirabile. Che si salvino quelli che meritano (e l’Autore ne indica alcuni soptattutto tra gli uomini politici contemporanei).

Ma sappiamo bene cosa accadde: Annibale si perse, giunse quasi sotto le mura della Città eterna, si narra che abbia scagliato la sua lancia oltre quell’ostacolo ma che poi abbia rinunciato ad una presa ormai troppo facile. Poi andò come andò. E la corruzione ed i corrotti ebbero da allora vita lunga e facile. Ma a Casale, tra torrenti e castagneti, Annibale preparò la battaglia del 217 a C. e Camerini ci spiega che non fu a giugno tra le nebbie dell’umidità estiva, ma a fine ottobre, tra le brume autunnali.

Tutto nasce da un manoscritto dimenticato nell’Intercity per Roma una mattina di qualche tempo fa e ritrovato dall’Autore subito coinvolto in questo inusitato racconto, pronto a integrarlo e dotarlo di personaggi e tracce autobiografiche ma anche disposto a dare a Cesare quel che è di Cesare qualora l’Autore primigenio rivendicasse l’onore delle pagine in maniera inoppugnabile.

Da qui l’idea di questo fantasy condito di realtà, con protagonisti reali, iscritti nella storia della montagna cortonese, enclave etrusca aliena al dominio romano, e sorretto da fonti storiche (Tito Livio, Polibio…). E la battaglia, così ben preparata da Annibale, dilaga dal monte alla pianura, travolge tutta la Val d’Esse e sconfina a Tuoro. Non c’è spazio per una piccola battaglia da rivendicare, tutto è tragicamente grande e va annegando nelle acque del lago che ricoprono la carneficina. Tutto è finito, il console ucciso, la via per Roma aperta: Annibale saluta i suoi amici della montagna e corre verso il proprio destino. Restano da seppellire le ceneri del suo generale Megalo: lo fanno gli uomini della montagna, ricoprendolo generosamente di lastre.

Il guerriero resterà sepolto per secoli e secoli finchè un discendente di coloro che lo avevano seppellito scaverà e ritroverà quest’urna. Ma le autorità dell’epoca, avvertite del ritrovamento, non daranno importanza alla cosa e l’antico guerriero troverà nell’aria cristallina del campo del Pajaino la sua definitiva dimora.

In appendice al racconto, Camerini riporta gli interventi di un lontano convegno (1990) sulla montagna cortonese e, soprattutto, i profili delle nonne che vissero nella montagna nel Novecento: figure umanissime, operose e semplici.

Ricordi da salvare, figure da tramandare. I cinque giorni di Annibale e gli infiniti giorni di Casale, Ruffignano, Vallecalda, Ginezzo, Cerventosa. Disponibile nelle librerie cortonesi: Ivo Ulisse Camerini “I giorni e le notti di annibale Barca tra Vallecalda e Cerventosa”, Romanzo breve, Tipografia CMC-Cortona.

Isabella Bietolini