L’Etruria

Ufficio stampa

Depuratore di Monsigliolo, nuovo intervento del Comitato Tutela Cortona

Segnalata alle Autorità di Sicurezza la gestione del depuratore di Monsigliolo

Depuratore di Monsigliolo, nuovo intervento del Comitato Tutela Cortona

A volte sembra di vivere in un altro pianeta.

Segnaliamo che dall’impianto di depurazione acque di Monsigliolo di Cortona escono fanghi di depurazione con forti presenze di elementi inquinanti;  ne abbiamo  prova da una analisi realizzata presso un laboratorio certificato. Di più: il Presidente del Consorzio di bonifica conferma pubblicamente che tali fanghi contengono idrocarburi e metalli pesanti oltre i limiti di legge.  E cosa succede?  Niente! Assolutamente niente!

Il fosso, lungo oltre un chilometro, largo e profondo un metro e mezzo, con una capienza, quindi, di oltre 2.700 metri cubi di fanghi da depurazione, continua ad inquinare e  presumibilmente ad infiltrarsi sino alle più profonde falde acquifere.

Cosa fa il la Giunta Comunale? Si sono dimenticati che l’impianto è di proprietà del Comune? Si sono dimenticati che la tutela della salute dei cittadini è  il primo obbligo istituzionale di un Sinadco? Vogliono ignorare che nel territorio incombe una bomba ecologica già innescata, a parere di alcuni  agricoltori che frequentano quella zona, da almeno 8 anni?

Cosa fa l’ARPAT? Per la verità è stata  gentile, ci ha chiamato, ha chiesto informazioni sul luogo in cui avevamo effettuato il prelievo e ci ha invitato a presenziare alla prossima raccolta di campioni. Sì, perché Arpat aveva fatto un prelevamento nello stesso periodo in cui l’abbiamo fatto noi;  i valori riscontrati sono risultati differenti dai nostri e del tutto regolari. E’ evidente che,  così come a noi è stato chiesto di precisare il punto di prelievo,  altrettanto abbiamo chiesto noi a loro . Ebbene, la loro risposta è stata sconcertante e preoccupante: i prelievi vengono sempre effettuati da pozzetti situati all’interno dell’impianto e adibiti  a questo scopo.  Trattasi in effetti di prelievi puntiformi con scarsa affidabilità statistica; sarebbero consigliabili piuttosto prelievi random, non calendarizzati,  senza preavviso e anche al di fuori dell’area, là dove scarica il tubo. I risultati delle analisi Arpat negli ultimi tempi sono infatti più o meno sovrapponibili: sembra acqua di rubinetto!

Per la cronaca noi abbiamo prelevato il liquido alla fine del tubo che parte dal depuratore e sgorga nel fosso.

Il Consorzio dice di aver fatto analizzare i fanghi della stessa reglia. Perché i risultati delle analisi sono così discordanti?

Cosa fa Nuove Acque, gestore dell’impianto? Loro vivono in un mondo ancora più lontano e quindi, imperterriti, si preoccupano solo di aumentare le bollette. Evidentemente  qualcosa non funziona. Siamo sicuri che sia normale che in quei fossi si depositino tonnellate e tonnellate di fanghi? O si cerca di risparmiare dove è possibile, indiscriminatamente, privando i cittadini persino della possibilità di attingere al pubblico acquedotto? Sono troppe le frazioni del Comune di Cortona senza acquedotto, ma Monsigliolo e Pietraia rappresentano una pubblica vergogna, dal momento che l’ acqua dei pozzi non ha i requisiti chimici, e verosimilmente batteriologici, per essere classificata idonea per per uso umano.

( Vorremmo ricordare il caso paradossale di un Privato che, qualche anno fa, scrisse al Sindaco di allora, notificandogli la pessima qualità dell’acqua del suo pozzo, contenente idrocarburi e chiedendo quale potesse esserne la causa. Ottenne dal sindaco… diffida formale all’uso della sua acqua! ).

In un quadro di questo tipo è evidente che non potevamo fare altro che segnalare ai Carabinieri questa vicenda. L’abbiamo fatto con l’amaro in bocca perché, come abbiamo sostenuto anche per il caso della discarica del Barattino, sarebbe bastato un minimo impegno per risolvere problemi di questo tipo. Invece  questa volta  ancora ci siamo dovuti esporre, fornendo le nostre generalità personali e stando attenti ad ogni virgola, per non incorrere in contestazioni  e addebiti che, se sfortunatamente dovessero nascere, ci costringerebbe a difenderci con risorse personali , non certo provenienti da bilanci pubblici.