L’Etruria

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Pd Castiglionese: “Numeri da palcoscenico"

Il partito democratico interviene sulla riapertura del teatro comunale

Pd Castiglionese: “Numeri da palcoscenico"

Finalmente ci siamo! Venerdì 9 ottobre, direttamente dal suo palcoscenico, è stato annunciato che il Teatro Comunale di Castiglion Fiorentino sta per essere riconsegnato ai cittadini, previa l’assegnazione di una sua triennale gestione alle “Officine della Cultura”. Il nuovo direttore artistico sarà un personaggio importante dello spettacolo come Alessandro Benvenuti, che del resto già conosceva il nostro teatro, avendovi recitato negli anni scorsi, così come Scaccia, Bucci, Amanda  e Stefania Sandrelli, Covatta, Bisio, Nicoletta Braschi solo per citarne alcuni.  Visto che siamo castiglionesi, la notizia non può lasciarci indifferenti, né tantomeno scontenti, con buona pace dei “Liberatori” di turno. Questo però non basta a togliere l’amarezza per come questa storia sia stata gestita, asservita esclusivamente a speculazioni politiche che – possiamo scommetterci – verranno suggellate dalle ormai stucchevoli  sceneggiate, con tanto di fascia tricolore e immancabili riferimenti a ciò che parzialmente ha fatto la fortuna di questa improbabile classe dirigente: il disavanzo economico! Che, si badi bene, con il ping-pong dei rinvii della riapertura del Teatro non c’entra assolutamente niente, se è vero come è vero che questa Amministrazione ha ritenuto di spendere inutilmente in perizie, consulenze e piccoli interventi (anche di orrido impatto, come gli “artistici cordoni” impiantati nei palchi) alcune decine di migliaia di euro: cosa a dire il vero sempre deprecabile, ma ancora più terribile se si prova a far credere che viviamo in una situazione economica che non consente nemmeno la disinfestazione estiva del centro storico.

Anche in un precedente comunicato riferimmo come un verbale già agli atti e risalente al 2001, con semplici integrazioni di documenti anch’essi presenti, avrebbe consentito per il Teatro una ben più tempestiva riapertura, per nulla rischiosa per l’incolumità di chicchessia come poi i fatti hanno ampiamente dimostrato. I documenti altresì ottenuti percorrendo strade inspiegabilmente tortuose e poi entusiasticamente sbandierati da Agnelli non aggiungono in realtà nulla di particolarmente rilevante alla situazione preesistente, ma hanno fatto solo la gioia di quanti hanno messo in piazza la loro professionalità perché potessero essere prodotti, senza che questi rivestissero il ruolo del “sine qua non”. Crediamo che sia giusto che i castiglionesi sappiano che l’Amministrazione Comunale deve ancora produrre formale risposta scritta alle interrogazioni presentate al riguardo dal gruppo consiliare “Democratici per Castiglioni” addirittura il 28.11.2014 (!) e ribadite ed integrate lo scorso 30 giugno: questo per capire con chi abbiamo a cha fare! Per questo, invitiamo tutti a consultare l’Albo Pretorio, anche online, per  leggere le interrogazioni  che spiegano le evidenti falsità sulla questione(D.C.C. n 43 del 2014 e D.C.C. n 29 del 2015). 

E ancora…quella che di fatto è evidentemente una “riapertura”, viene annunciata dalla teatraleggiante Amministrazione come un’ “inaugurazione” che in realtà – in tempi più recenti – si è già invece tenuta nel 2000, dopo una chiusura del Teatro stesso di una quindicina anni per tutta una serie di effettivi irrinunciabili  lavori: certo, il termine “inaugurazione” suona meglio, si presta più a foto con fascia ed è più eclatante e magari foriero di consensi, ma riteniamo sia vergognoso mistificare ogni situazione e ridurla a mera propaganda! Che dire poi delle false notizie riportate dall’Assessore alla Cultura, Lachi, che da quel famoso palcoscenico ha annunciato come “per la prima volta si sia svolta una gara per la gestione del teatro”?  Vorremmo ricordare allo zelante Assessore che già nel 2000, in occasione della citata inaugurazione, quando era in carica l’Amministrazione guidata dal Prof. Alpini, fu prodotto un bando di gara per affidare per un triennio la gestione  del Teatro che fu vinta dall’Associazione “Teatro Possibile”. A quel bando parteciparono tra gli altri il “Teatro popolare d'arte” e “Le Officine del Mondo”. Anche stavolta, quindi,  la scarsa conoscenza della materia e l’arroganza si fondono, dando vita all’ennesimo proclama che tenta di far passare quello dei castiglionesi come un popolo dalla scarsa memoria, ma che invece  ricorda ad esempio benissimo l’alto livello artistico di diverse passate stagioni teatrali  che si augura solo di poter rivivere.