L’Etruria

Redazione

Messa solenne per il giovane Marco chiamato in Cielo il 12 marzo scorso

Cortona e l’Arma dei Carabinieri, nella Basilica di Santa Margherita, si stringono attorno al Luogotenente C.S. Claudio Calicchia e alla sua famiglia

Messa solenne per il giovane Marco chiamato in Cielo il 12 marzo scorso

Nella sera di martedì 23 giugno 2020, nella Basilica di Santa Margherita, Cortona e l’Arma dei Carabinieri si sono stretti attorno al Luogotenente Claudio Calicchia , alla sua moglie Aurora, ai figli Claudia e Lorenzo in una Santa Messa di  ricordo e suffragio di Marco, il giovane figlio chiamato in Cielo il 12 marzo scorso in pieno lockdown.

Il giovane Marco, che aveva seguito le orme del padre Claudio e frequentava la Scuola Marescialli di Firenze, come scrisse allora il nostro giornale, è stato rapito alla vita terrena da un male incurabile contro cui egli ha combattuto coraggiosamente la  buona battaglia della sua vita, rimettendosi però, da sincero e devoto cristiano, al volere del Padre Celeste, che il 12 marzo lo tolse alle amorevoli cure della sua famiglia, portandolo nella luce immensa della vita eterna.

Alla Santa Messa solenne , celebrata dal Cappellano militare dei Carabinieri, don Mauro Tramontano, hanno partecipato autorità militari e civili,  tanti colleghi di Marco, del padre Claudio e tantissimi cortonesi. Tra le autorità presenti segnaliamo il sindaco di Cortona, Luciano Meoni,il comandante della Compagnia Carabinieri di Cortona, Capitano Monica Dallari, il Generale di Brigata Massimo Masciulli, Comandante della Legione Carabinieri Toscana e il Comandante della Scuola Marescialli carabinieri di Firenze, Generale di Brigata Claudio Cogliano, che al termine della messa ha avuto parole di significativo e particolare ricordo di Marco e di come egli abbia affrontato con coraggio e dignità la malattia che lo aveva inaspettatamente colpito.

Particolare commozione e lacrime hanno rigato il volto dei presenti quando la mamma di Marco, signora Aurora Marcoccia, stimata maestra delle nostre scuole elementari, ha ringraziato pubblicamente tutti coloro che sono stati vicini a lei e alla famiglia nei difficili mesi della malattia del figlio e nei lunghi, dolorosi giorni di lutto. Un lutto cristiano che non significa  chiedere a Dio di anestetizzare la vita, ma di far emergere nella preghiera il bello che è stato Marco per la sua famiglia e per coloro che lo hanno consociuto, gli hanno voluto bene, l'hanno amato e che ora, con la forza dello Spirito Santo, sanno che quell’amore cammina ancora in loro con le sue cose belle, con le sue fragilità e con il farne memoriale in una celebrazione eucaristica per lui.

Hanno espletato il servizio liturgico i frati del Convento di Santa Margherita e le letture sono state fatte da padre Livio Crisci, Rettore del Santuario. Al termine della cerimonia è stata letta, da un collega di Marco, la “Preghiera del Carabiniere “ , seguita  dalle note musicali de “Il Silenzio”, suonato dal prof. Simonluca Fanelli. Ha partecipato alla celebrazione eucaristica anche una rappresentanza dell’ Associazione Nazionale dei Carabinieri in congedo di Cortona, con stendardo portato dal consigliere Walter Infelici.

Tra i diversi commenti o post pubblicati ieri sui social in merito a questo evento religioso , riportiamo quello della camuciese Paola Torsoli, moglie di uno stimatissimo collega del Comandante Claudio Calicchia, che ha scritto: “Santa Margherita in Cortona,Santa Messa in suffragio e ricordo di Marco Calicchia. L’ ennesima riprova dell’ unità e dello spirito del’ Arma dei Carabinieri…Una grande famiglia e come tale vicina sempre ai propri figli, sempre pronta a sorreggere ed aiutare nel bene e nel male. Ieri sera, nella nostra  Basilica, distanti, ma stretti, in quell’atmosfera carica di Amore, a Claudio, Aurora, Caludia e Lorenzo. Stretti nel  ricordo particolare a Marco, un figlio, un ragazzo che si era affacciato appena alla vita, pieno di sogni e di speranze interrotte da un destino crudele. Stretti alla sua famiglia e commossi di come egli così giovane abbia affrontato la malattia con coraggio e dignità, facendosi esempio per tutti noi. Marco non era lì in Basilica  con il corpo,ma ieri sera era nell’ anima di tutti noi presenti, nel  caro saluto dei suoi compagni di corso, dei suoi amici, dei suoi superiori e della sua famiglia. In Basilica non c’è stato un addio, ma solo quell’arrivederci che il 12 marzo non gli potemmo dare. Marco ora sei nella Casa del Padre e accogli il nostro ciao terreno”.

Anche il nostro giornale rinnova i sentimenti cristiani di vicinanza e di amicizia al Comandante Claudio Calicchia e alla sua famiglia, ripubblicando per i nostri lettori quanto fu scritto venerdì 13 marzo 2020 al momento della notizia della morte di Marco, cui poi nel giornale cartaceo di fine marzo,come da foto di corredo, dedicammo un’intera pagina: “Cortona piange attonita e ancora incredula la morte di Marco Calicchia. E' scomparso dopo una lunga malattia che non gli ha lasciato scampo. E’ morto ieri sera, giovedì 12 marzo, a soli 25 anni, assistito con amorevole forza dalla sua famiglia.Marco era un ragazzo pieno di vita ed energia che aveva brillantemente intrapreso la carriera nell’Arma dei carabinieri per seguire le orme del padre Claudio luogotenente della stazione di Cortona. Era carabiniere alla stazione di Pozzuolo nel comune di Castiglione del Lago, in Umbria e frequentava la scuola marescialli di Firenze. Un dolore immenso quello che oggi la comunità cortonese e l'Arma tutta, in testa il capitano della compagnia dei carabinieri di Cortona Monica Dallari, stanno provando, testimoniata con tanti messaggi di affetto, seppur a distanza per questa drammatica emergenza sanitaria, alla mamma Aurora, stimata maestra di scuola elementare, al comandante dei carabinieri luogotenenete Claudio e ai fratelli Claudia e Lorenzo. La sepoltura con la benedizione della salma avrà luogo domani, sabato 14 marzo,  al cimitero di Cortona. Visto il decreto per l'emergenza coronavirus, non sarà possibile partecipare. La redazione de L’Etruria porge alla famiglia le più sentite e sincere condoglianze”.

Ivo Camerini