L’Etruria

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Tutto esaurito ai Concordi, ora i Promessi Sposi viaggiano verso il Poliziano

La nuova rappresentazione il 28 febbraio, a favore della Fondazione “N. Galli”

Tutto esaurito ai Concordi, ora i Promessi Sposi viaggiano verso il Poliziano

Trasformare “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni, opera monumentale e complessa, probabilmente la più alta espressione della letteratura italiana, in una commedia musicale utilizzando, per i testi, popolari canzoni del repertorio leggero opportunamente adattate.

Un’impresa capace di impressionare (e probabilmente scoraggiare) qualsiasi autore o regista, avendo oltretutto come precedenti mostri sacri dello spettacolo che rispondono al nome del Quartetto Cetra o del Trio Marchesini – Solenghi – Lopez.

Ma Mario Bastreghi, forte dell’esperienza maturata negli ultimi tre anni con “E poi il diluvio”, “Mosé” (entrambi ispirati al racconto della Bibbia) e “Ulisse, il ritorno ad Itaca”, non si è lasciato intimidire.

Così sono nati “I Promessi Sposi” di Acquaviva, andati prima in scena al Teatro dei Concordi (due repliche, con il tutto esaurito) e ora pronti a sbarcare sul prestigioso palcoscenico del Teatro Poliziano; domenica 28 febbraio, alle 16.30, lo spettacolo sarà replicato a Montepulciano a favore della Fondazione “Niccolò Galli”, intitolata alla memoria del figlio di Giovanni, portiere della Fiorentina e della Nazionale, scomparso a 17 anni in un incidente stradale. L’evento, realizzato in collaborazione con la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, è patrocinato dal Comune e sostenuto dalla Banca di Credito Cooperativo di Montepulciano.

Il pubblico che non ha potuto assistere alle due rappresentazioni dei Concordi avrà dunque l’opportunità di gustare questo autentico gioiellino del teatro amatoriale.

Mario Bastreghi (una carriera di bancario alle spalle ma con una istintiva passione per tutte le forme di espressione artistica, trasferita anche ai figli, per prima a Rachele, componente dei Baustelle ed apprezzata solista) ha affrontato l’impresa con la giusta leggerezza abbinata però al rigore filologico.

Così ha tratteggiato personaggi immortali come Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo o la Monaca di Monza con rispetto ma attribuendo ad ognuno una personalità adeguata alle canzoni che ha fatto loro interpretare per dare corpo alla complessa vicenda.

Allo stesso tempo, facendo affidamento su una squadra affiatata e carica di entusiasmo come quella che si è costituita negli anni ad Acquaviva, attorno al musical, ha curato con ancora maggiore attenzione le scene ed i costumi.

Ne scaturisce un affresco collettivo che, grazie anche ad alcune voci strepitose, che poco o nulla hanno da invidiare ai professionisti del bel canto, avvince, coinvolge e strappa applausi a ripetizione.

Ma ad attribuire l’autentico tocco di classe all’intera operazione è la scelta delle canzoni ed il loro adattamento all’intreccio manzoniano.

Qui Bastreghi ha utilizzato con sapienza la dote dell’ironia, giocando sulle assonanze tra i testi di brani orecchiabili e famosi e le esigenze della narrazione.

E così, quando per descrivere la fine della peste di Milano, l’autore sceglie il famosissimo attacco di “Canzone per te”, di Sergio Endrigo (“La festa appena cominciata, è già finita…”) e lo trasforma in “La peste è stata debellata, è già finita…”, il divertimento si aggiunge al piacere.

Per questi Promessi Sposi è stato messo insieme un cast imponente (altra non indifferente difficoltà) composto anzitutto dagli interpreti canori Valeria Garavelli (Lucia), Andrea Mezzanotte (Renzo), Alessandro Beligni (Don Rodrigo), Michele Garavelli (Don Abbondio), Giulia Trentini (Agnese), Vincenzo Consiglio (Frà Cristoforo), Simona Pecci (Perpetua), Alessia Ciolfi (La Monaca di Monza), Adriano Meniconi e Filippo Pellegrini (i Bravi), Francesco M. Consiglio (Azzeccagarbugli), Gianni Tiezzi (Cardinale Borromeo), Luna Brizzi (Ragazza nel Lazzaretto), Tommaso Ciolfi, Marta Paolucci, Aurora Marzuoli e Lorenzo Garavelli (Bambini nei tumulti).

Altri personaggi e collaboratori Mattia Mignarri (Conte Attilio), Marco Trabalzini (Innominato), Nicola Giommarelli (Egidio), Sonia Mangiavacchi (La madre di Cecilia), Massimo Ventolini (Nibbio), Pasquina Juliano (serva di Azzecagarbugli), Eleonora Goletta (serva dell’Innominato), Claudio Della Giovampaola e Giuliano Zacchei (Monatti), Umberto Vinciarelli e Daniele Materazzi (Tonio e Gervaso).

Il balletto della Filanda ha visto in scena Massimo Ventolini, Angela Mencarelli, Fabio Fabbrizzi, Simona Nasorri, Claudio Della Giovampaola, Maria Mosella, Emiliano Ciolfi, Simona Paolucci.

Interpreti del balletto del Convento, con la coreografia di Marta Parri, sono Adele e Sofia Fabbrizzi, Matilde Pifferi, Veronica Mulas, Rachele Biancucci, Miriana Barbato, Margherita Zoi, Rachele e Lavinia Gonzi, Virginia Pieroni, Marta Cresti, Aicha Palermo, Jessica La Rocca, Martina Vitondo.

Scenografie di Gianni Culicchi e Luca Bove. Trucco di Laura Lesti, Claudia Bordini e Silvia Batignani.

Videoproiezioni di Andrea Bordini. Costumi di Anna Monciotti, Lea Fabrizzi e Elvira Giorgetti. Luci e audio, Luca Culicchi e Donatello Zappalorti. Voce narrante: Anna Monciotti. Aiutanti di palco: Niccolò Trabalzini e Giacomo Garavelli. Assistenza musicale: Valeria Garavelli e Massimo Tosi con la collaborazione di Riccardo Rigutini. Sceneggiatura e regia: Mario Bastreghi.

E ora non rimane dunque che attendere la replica del 28 febbraio al Teatro Poliziano.