L’Etruria

Redazione

Giovani toscani dell’Unitalsi si incontrano ad Arezzo

Sabato 4 e domenica cinque novembre

Giovani toscani dell’Unitalsi si incontrano ad Arezzo

Circa 150 giovani sono attesi ad Arezzo sabato 4 e domenica 5 novembre per l’annuale Meeting dei Giovani toscani dell’Unitalsi, l’Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali. L’iniziativa, che si svolge ogni dodici mesi all’inizio dell’anno pastorale in una località differente, è un momento di incontro, riflessione e festa con i giovani di età compresa tra i 13 e i 35 anni.

“Il meeting dei giovani toscani – spiega Jessica Pittarello, referente Giovani della Toscana Unitalsi – si aggiunge alle attività forse più note dell’Unitalsi, quali pellegrinaggi verso santuari e luoghi di preghiera come Loreto e Lourdes, che per noi è casa, al servizio di malati e persone con disabilità. È un momento per stare insieme in spirito di condivisione. L’Unitalsi infatti non fa soltanto pellegrinaggi, ma è una comunità viva che si incontra tutto l’anno. I giovani vanno a trovare i ragazzi in carrozzina o in difficoltà, li portano fuori dalla quotidianità, hanno infatti un grande bisogno di stare insieme ai propri coetanei. Per noi è servizio al prossimo, un percorso di crescita personale nello stare insieme. Tutti possono fare tutto”.

La mattina di sabato 4 novembre sono previsti lavori di gruppo, mentre il pomeriggio si alterneranno momenti di preghiera e di visita alla Cappella dell’apparizione della Madonna del Conforto nei pressi di Porta San Clemente, alla basilica di San Domenico e a San Francesco, a cui segue in serata una festa animata da Enzo Scartoni. La domenica è prevista una Messa in Cattedrale alle 10.30 (in diretta su Tsd nel canale 85 visibile in tutta la Toscana e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live) e un pranzo con visita presso la sede del Quartiere di Porta Sant’Andrea.

“Per la sottosezione Unitalsi di Arezzo – spiega il responsabile giovani Roberto Caldari – è un grande onore ospitare questo evento. La due-giorni è articolata in vari momenti che alternano laboratori, preghiera, visite guidate e festa. ‘Con Fede, Con Luce, Conforto’ è il tema che abbiamo scelto, a sottolineare il forte legame dell’Unitalsi alla beata vergine Maria, venerata ad Arezzo sotto il titolo di Madonna del Conforto. La Madonna del Conforto fece infatti cessare il terremoto e tornare la fede nella comunità aretina. Nei laboratori costruiremo con dei mattoncini una piccola casa chiedendoci se le nostre vite abbiano fondamenta solide e dove dobbiamo lavorare per trovare la fede. In un altro gruppo di lavoro costruiremo dei ceri da portare poi alla Cappella della Madonna del Conforto a simboleggiare l’importanza della ricerca della luce nei nostri cuori. Scriveremo infine delle intenzioni di preghiera che porteremo nella Cappella dove avvenne il prodigio, nei pressi di Porta San Clemente, affidandole alla Madonna e chiedendo la sua intercessione”.

“Sono molto contento di questa iniziativa nella nostra diocesi anzitutto perché arriveranno ad Arezzo giovani al servizio dell’altro – dice il vescovo Andrea -. Credo che sia il modo più bello per vivere la giovinezza, quella di scoprire che nel servizio ci viene rivelato che la vita è un dono e nello stesso tempo ci ricorda che il modo bello di vivere la vita e la giovinezza è quello di regalare felicità, vicinanza, condivisione, amicizia, aiuto concreto. Quello dei giovani dell’Unitalsi non è un servizio generico, ma che si fa carico della sofferenza delle persone, in modo particolare della malattia. Questo racconta una delicatezza particolare, rivela che c'è nel cuore una sensibilità, uno sguardo bello sulla vita degli altri, soprattutto di chi soffre. Questa attenzione testimonia la consapevolezza della preziosità della vita, di ogni vita, che anche quando è ferita e indebolita, non perde la sua dignità e il suo essere preziosa. Vorrei pregare Maria perché vegli su ciascuno di questi giovani e li accompagni nel cammino della vita a scoprire il senso dell’esistenza, avendo cura specialmente di tutti coloro che sono nella malattia, nella sofferenza, negli anni avanzati e nella difficoltà”.

L’iniziativa gode del patrocinio della Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro e del Comune di Arezzo.