L’Etruria

Redazione

L’ultimo saluto di Terontola a Paolo Angori

L’ultimo saluto di Terontola a Paolo Angori

Nel pomeriggio di giovedì nove maggio, Terontola si è stretta intorno alla famiglia di Silvano Angori per dare l’ultimo saluto al suo babbo Paolo, tornato alla Casa del Padre ad ottantacinque anni dopo una breve malattia.

I funerali sono stati celebrati dal parroco Don Leonardo Mancioppi ,che, all’omelia della Santa Messa, ha ricordato la vita onesta e semplice di Paolo Angori e il suo attaccamento alla terra terontolese.

Paolo, nato in una famiglia contadina  del Vallone il 12 luglio 1934, poco più che venticinquenne , dopo essersi sposato con Velia Bianchi, non avendo prospettive di futuro , emigra come ferroviere in Piemonte  nell’astigiano e lì cresce la sua famiglia all'antica, allietata dal piccolo Silvano che a due anni e  assieme alla mamma ha seguito babbo Paolo nella sua avventura di lavoratore e di persona in cerca di futuro. Un futuro che dopo anni di duro, onesto lavoro si palesa con il ritorno a Terontola, come caposquadra ffss, sul finire degli anni 1960.

Un ritorno che vede Paolo realizzare il sogno di tutti i migranti di quell'Italia lavoratrice e capace di progresso condiviso e comunitario : la costruzione di una bella casa vicino alla Pieve parrocchiale, la sistemazione nelle ferrovie statali del figlio diplomato, la pensione vivificata dall’amore e  dall’accudimento dei due nipotini Gabriele e Lorenzo che in questi  ultimi anni lo hanno ripagato con la gioia di brillanti lauree in economia ed ingegneria. Naturalmente tutto questo coniugato con la cura dell'orto familiare e con i ricordi di una vita fatta di sessant’anni di condivisione di gioie e dolori con l’amata Velia, sposata nel settembre del 1958  con un matrimonio cristiano benedetto dal grande ed amato sacerdote cortonese don Domenico Ricci.

Al dolore di Velia, di Silvano, della nuora Ada, dei nipoti Gabriele e Lorenzo si è unita la comunità parrocchiale, che  (sotto un bel sole tornato a splendere sul cielo sopraTerontola proprio al momento del corteo funebre e quasi a voler significare l’accoglienza nel Paradiso di un uomo buono, mite e gran lavoratore) ha accompagnato Paolo nel suo ultimo viaggio terreno verso la chiesa e il cimitero parrocchiale dove ora riposa in pace.

A Velia, a Silvano, ad Ada, a Gabriele, a Lorenzo, alle affezionate nipote Marina ed Antonella, ai nipoti Marco e Remigio, alle cognate Dina e Lina, ai parenti tutti le cristiane condoglianze del nostro giornale.

Ivo Camerini