L’Etruria

Redazione

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Intervista ad Angelica Billi, sbandieratrice del Gruppo Storico Citta di Cortona

I protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona

Proseguiamo con le nostre interviste ai protagonisti del Gruppo Storico della Città di Cortona. Questa volta abbiamo incontrato la sbandieratrice  Angelica Billi.

Da quanti anni fai parte del GS?

Sono entrata a far parte del GS nel 2018, quindi 5 anni fa, nonostante alcuni anni di sospensione a causa della pandemia da SARS-CoV2, anche se ci siamo ripresi quasi subito.

Cosa ti ha spinto ad entrare nel GS ?

Nel 2018 frequentavo le Scuole Medie Inferiori a Terontola. Durante alcune ore di Educazione Fisica i ragazzi del GS venivano a insegnarci le tecniche di sbandierata. Mi ha subito incuriosita questo “sport” che non conoscevo ed era del tutto nuovo per me. Nonostante abitassi nel Comune di Cortona, non conoscevo bene il Gruppo Storico e non sapevo che chiunque poteva entrare a farne parte. Quindi mi sono informata e ho iniziato a frequentare le prove. Mi è piaciuto fin da subito stare all’interno del Gruppo. E all’interno ho trovato anche un bel gruppo di amici.

Cosa hai provato la prima volta che sei entrata in piazza per la esibizione? E cosa provi ancora?

Le emozioni sono completamente diverse, ad eccezione della adrenalina che è sempre a livelli elevati, come la prima volta.

Durante le prime esibizioni non sentivo nulla intorno a me: vedevo soltanto la mia bandiera e quella che arrivava.

Adesso invece riesco a distinguere bene i ritmi dei tamburi, le musiche delle chiarine e anche gli applausi del pubblico. Quindi mi sento ad un livello superiore rispetto a quello di partenza, ma ancora c’è tanto da imparare per crescere e migliorare.

Quale è l’esibizione in Italia o all’estero che ti è rimasta più impressa di quelle effettuate?

Sicuramente quelle che facciamo in Piazza nella nostra Cortona sono quelle che rimangono più impresse per le forti emozioni e per il pubblico che ti conosce.

Di quelle all’estero, la più importante a cui abbia partecipato è quella di un anno fa (nell’estate 2022) a Chateau-Chinon: eravamo tutti giovanissimi, per cui ci siamo molto divertiti. Si tratta di una Città con cui siamo gemellati da molto tempo. E’ stato bello e allo stesso tempo strano vedere lo stupore e la meraviglia del pubblico, quando ci vedeva esibirsi con le bandiere. Per loro era una cosa fuori dal normale, mentre per noi è diventato qualcosa di semplice e quasi automatico.

Cosa ti spinge a continuare ad allenarti e a migliorare nella tecnica della sbandierata?

Nonostante sia solo da alcuni anni nel GS, sono diventata già una delle più anziane tra gli sbandieratori. Tuttavia c’è sempre tempo per migliorarsi. La formazione delle giovani leve spetta anche a noi più giovani: nostro compito è insegnare la tecnica e formarli. Questo chiaramente non solo mi gratifica per quello che ho fatto finora, ma mi stimola anche a crescere di più. Non si termina mai di perfezionarsi e di continuare ad imparare.

Una delle esibizioni più spettacolari per gli sbandieratori è sicuramente quella con le bandiere lunghe. Quanto è alta la difficoltà nel gestire questo tipo di sbandierata, visto che sono alte 4 metri e molto pesanti?

Le difficoltà sono tante: in particolare per me che non sono molto alta. Ho iniziato fin da subito a portarle in Piazza. La cosa più emozionante è entrare di corsa in Piazza da Palazzo Casali, sentendo il pubblico che si emoziona per te e con te. Questo fa passare in secondo piano la fatica che si prova nell’esibizione. E’ un unicum che ci rende orgogliosi di far parte del GS.

Il primo festival internazionale della bandiera, “Bigordi Banderie”, che si è svolto a Cortona lo scorso 27 maggio, ha visto la partecipazione di altri tre gruppi di sbandieratori, il gruppo di Costanza, il gruppo di Bretten, il gruppo di Bibbiena. Che impressione ti ha fatto vedere un modo di sbandierare completamente diverso dal tuo, delle bandiere con pesi diversi dalle tue?

Facciamo tutti parte della European Confederation of Flags. E’ stato molto interessante la mattina del Festival quando ci siamo trovati noi sbandieratori dei vari Gruppi in Piazza, per imparare i vari stili di sbandierata. Abbiamo provato le aste, i drappi dei vari Gruppi, sentendo la differenza con le nostre bandiere. Soprattutto ci siamo conosciuti con i ragazzi dei Gruppi, confrontando e condividendo le tecniche e le modalità delle prove. Questo ci ha permesso anche di creare un legame di amicizia, che potrà consolidarsi in futuro anche con uscite nei rispettivi paesi di origine.

Quanti amici hai trovato all’interno del GS?

Per me il GS è come una seconda famiglia. Siamo molto uniti sia tra gli sbandieratori che musici. Questo chiaramente aiuta e facilita la partecipazione alle prove.

Come riesci a conciliare lo studio con l’impegno delle prove?

Non è un impegno oneroso: infatti le prove si tengono due volte a settimana la sera dopo cena, il Lunedì e il Mercoledì dalle 21:30 fino alle 23. Quindi il pomeriggio lo dedico allo studio (o gli altri miei compagni che lavorano al lavoro). La sera rappresenta un momento di svago e di distrazione positiva e produttiva. Questo chiaramente rappresenta un impegno, ma è anche uno sfogo dopo ore di studio. Riesco quindi a conciliare bene sia lo studio che il divertimento.

L’Archidado sicuramente è l’evento più importante per il GS. Tra i tuoi coetanei sta aumentando l’interesse per questa manifestazione. Tu fai parte del Gruppo Social del GS. Quindi pubblicizzi quello che viene fatto all’interno del GS. Secondo te i Social Network quanto possono aiutare in questo senso?

I Social Network rappresentano assolutamente un punto di forza, soprattutto in questi ultimi anni ed in particolare per i più giovani. Ad esempio io non conoscevo la realtà del GS da piccola. Probabilmente con la pubblicità dei Social Network ne sarei venuta a conoscenza prima. Per i più giovani infatti servono anche a mostrare un passatempo diverso da quello comune. Entrare a far parte del GS è comunque un impegno da portare avanti nel tempo, di anno in anno, che ci rende più responsabili con il passare del tempo.

Inoltre la funzione del Social Network è anche quella di rendere noto quello che si fa nel GS al pubblico esterno e quindi farci conoscere in Italia e all’estero. Questo, infatti, è un canale che ci permette anche di ricevere richieste di uscite in altre Città, sia nel periodo estivo che invernale.  

Le parole della giovanissima Angelica rappresentano lo spirito del GS, ovvero il senso di appartenenza al Gruppo e anche la crescita che si ottiene facendone parte.Le foto usate per questo articolo sono di Andrea Migliorati e Francesca Adreani.

Chiara Camerini