L’Etruria

Redazione

Montecchio di Cortona: Nozze di Titanio 

Auguri a Gaspare Romiti e Marina Faragli

Montecchio di Cortona: Nozze di Titanio 

Settant’anni di vita insieme sono un traguardo concesso a pochi e arrivarci in ottima salute fisica e mentale come lo sono Gaspare Romiti e Marina Faragli è davvero il segno della resistenza duratura e della forza di una coppia , di una bella storia umana. E quella di Gaspare e Marina è senz’altro una bella, importante e significativa storia di vita cortonese novecentesca.

Gaspare Romiti, noto e affermato costruttore cortonese del Secondo Novecento, nasce a Montecchio del Loto novantacinque anni orsono il 13 marzo 1928. Figlio di Giuseppe ed Ermelinda Giulierini, dopo aver frequentato le elementari a Montecchio e la scuola di Arti e Mestieri a Foiano ( dove si recava ogni giorno in bicicletta) si dedica al ciclismo come dilettante fino al 1951. Nonostante il soprannome di “eterno secondo cortonese” sono rimaste famose le sue oltre trenta vittorie in gare di livello provinciale, regionale e nazionale ( tra cui due volte la Coppa Bologna) cui Gaspare partecipa a partire dal 1947, quando, affascinato dall’inaugurazione della pista ciclabile  in terra battuta di Montecchio,  decide di dedicarsi allo sport di Bartali e Coppi  , i campioni italiani dell’epoca. 

Nel suo archivio personale Gaspare conserva ancor oggi tante foto e ritagli dei giornali dell’epoca, che raccontano le sue gesta sportive e che vorrebbe donare ad una nostra pubblica biblioteca.

È in una gara ciclistica amatoriale aretina del 1951 che Gaspare (rinunciando alla vittoria sicura,  a pochi chilometri dal traguardo di Foiano, quando aveva più di dieci minuti di vantaggio sul gruppo degli inseguitori), nei pressi dell’Abbazia di Farneta , torna indietro fino all’incrocio tra Manzano e Montecchio per abbracciare la  giovanissima  Marina Faragli ( che era accorsa in strada per sostenerlo ed applaudirlo assieme ad un’amica proprio nella salita che da Montecchio porta a Monsigliolo) e dichiararle il suo amore.

Con Marina, una bella ragazza montecchiese più giovane di cinque anni, Gaspare si sposa il diciannove aprile 1953 e da allora egli continua a volerle bene ed amarla come in quella ormai lontana giornata primaverile del 1951. Quella di Gaspare e Marina è davvero una bella storia di vita cortonese fatta di tanti sacrifici, di tanto lavoro e di tanto progresso economico e sociale , che meriterebbe un intero libro per tramandarla non solo alle amate nipoti , ai pronipoti e al figlio Alfio ( nato nel 1955 ed oggi stimato ingegnere cortonese ed aretino),  ma ai tanti giovani di oggi che, in un mondo ormai sempre più senza memoria, si trovano smarriti davanti ad un futuro nuovamente incerto e pieno di nubi nere.

Gaspare,imprenditore e costruttore cortonese di prim'ordine, rappresenta  un grande, positivo esempio della cosiddetta “Terza Italia novecentesca”, cioè di quella realtà che trova nell’economia del “piccolo è bello” la costruzione e l’espansione dell’artigianato industriale, dell’agricoltura meccanizzata, della valorizzazione e della difesa del proprio habitat naturale. Una costruzione che è  una via di sviluppo e di progresso che tutti ci invidiano e che, nel ventennio 1990-2010,  fanno di Cortona e delle sue terre un affascinante “ ombelico del mondo”. 

Gaspare Romiti nel 1951, abbandonando la strada del ciclismo dilettantistico e rinunciando a passare tra i professionisti, inizia la sua vita di imprenditore edile nella ditta dei Fratelli Romiti, partendo dalla gavetta di operaio muratore. Nel 1966 si mette in proprio e lavora intensamente e con professionalità costruendo  molti edifici residenziali della città di Arezzo, nella zona di Santa Maria. Nei decenni 1970-1980 si allarga in tutta la Toscana, costruendo anche un grattacelo a Montecatini e molti edifici di livello economico-popolare in Camucia. E’ il tempo della sua partecipazione al Consorzio cooperativo di costruttori aretini del Coarce e dell’Oscar dell’Edilizia , che gli viene assegnato nel 1981. 

Nel 1984, assieme ad altri soci, costituisce l’impresa “ Vara Costruzione srl”, che realizza complessi residenziali in Roma ( Villaggio La Rustica) e nella città di Livorno (oltre mille appartamenti condominiali) e in Firenze, dove costruisce anche  il nuovo edificio presidenziale della Banca Toscana.

Nei decenni di fine Novecento  Gaspare Romiti è anche un attivo sostenitore del socialismo riformista di Bettino Craxi, che localmente ha come referente aretino il suo amico onorevole Mauro Seppia. Ma di questo non desidera parlare molto.

Gaspare Romiti oggi frequenta quasi ogni giorno  il Centro Sociale di Camucia, dove lo incontro e dove mi ha raccontato tanto della sua vita di imprenditore e di cittadino cortonese e montecchiese. Da oltre dieci anni, nella sua nuova vita di pensionato attivo e di giovanotto novantacinquenne, si dedica a documentare soprattutto i suoi anni di ciclista dilettante. Avrebbe tante cose da dire anche  su quella stagione della vita politica aretina ed italiana dei decenni 1980-1990,che ancora non è stata ricostruita,  ma preferisce tenere per sé i segreti di anni bollenti che, dopo la pandemia covid e la guerra in corso  in Ucraina, sono davvero un “altro mondo”. Un altro mondo soprattutto dall’unità  economica della famiglia colonica della nostra Valdichiana in cui nacque e mosse i suoi anni di infanzia e di gioventù Gaspare Romiti da Montecchio di Cortona.

A Gaspare e Marina gli auguri più cordiali del nostro giornale e quelli miei personali per le loro nozze di Titanio, che celebrano oggi con una semplice festa con i familiari e con gli amici  più cari.

Nel collage e nella gallery, alcune delle tante fotografie  che Gaspare conserva nel suo archivio personale.

Ivo Camerini