Nei giorni del primo e del due novembre 2025 in tutti i piccoli cimiteri della montagna cortonese si è tenuta la commemorazione religiosa dei defunti con preghiere e liturgia della parola guidata dal parroco don Giovanni Ferrari.
Nel pomeriggio del primo novembre don Giovanni ha presieduto le funzioni religiose e poi benedetto le tombe nei cimiteri di Poggioni, Rufignano e Tornia; nel pomeriggio del due novembre ha guidato quelle di Teverina, Casale e Torreone; il pomeriggio del 9 novembre sarà poi a Seano e Vaglie; il pomeriggio del 16 quindi sarà al cimitero di San Pietro a Dame.
Le funzioni religiose di preghiera e ricordo hanno avuto la presenza solo degli ultimi, pochi abitanti rimasti a vivere nei nostri borghi montagnini, ma don Giovanni ha voluto anche quest’anno guidare questi sentiti ed importanti momenti di riflessione, preghiera e raccoglimento, durante i quali si portano anche fiori e si accendono lumini nelle tombe dei propri cari saliti in Cielo.
La Commemorazione dei Defunti ha radici profonde nella tradizione cristiana e rappresenta un atto di affetto e un'occasione per meditare sul significato della vita e della morte. Il 2 Novembre, come ha ricordato don Giovanni nelle sue brevi, essenziali meditazioni, è il giorno che la Chiesa dedica alla commemorazione dei fedeli defunti, che dal popolo viene chiamato semplicemente anche “festa dei defunti”.
Non è la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio, ha ricordato ancora il parroco di Cortona e della montagna. Aggiungendo che il tema della vita celeste è ripreso con potenza espressiva dalle parole dell’apostolo Paolo, che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale ed è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione, nutrendo, infine, la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi agli eletti nella lode della gloria di Dio.
L'idea di ricordare in un' unica ricorrenza tutti i morti risale al secolo IX, grazie all’abate benedettino Sant’Odilone di Cluny, che introdusse nella liturgia le funzioni di preghiera per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione.
Nella foto di corredo, un’immagine della Commemorazione dei defunti al Cimitero di Casale.
Ivo Camerini