L’Etruria

Redazione

Piano operativo comunale adottato con atti incompleti e contro gli interessi dei cittadini: il nostro voto  è no.

Piano operativo comunale adottato con atti incompleti e contro gli interessi dei cittadini: il nostro voto  è no.

Riceviamo e pubblichiamo.

Nel Consiglio comunale del 22 dicembre la maggioranza è stata costretta a tornare a votare l’adozione del Piano Operativo, già approvato in modo frettoloso nella seduta del 27 novembre scorso. Parliamo di uno strumento urbanistico fondamentale, che traduce gli indirizzi del Piano Strutturale in scelte concrete e vincolanti: destinazioni d’uso, parametri edificatori e modalità di trasformazione del territorio comunale. Un atto destinato quindi a incidere profondamente sull’assetto urbanistico del Comune e sulle prospettive economiche e sociali dei prossimi dieci anni e oltre.

In passato, decisioni di tale portata venivano accompagnate da un confronto ampio e trasparente, con incontri pubblici diffusi in tutte le frazioni. Questa amministrazione ha invece scelto di limitare la partecipazione a pochi incontri riservati ai tecnici, escludendo di fatto cittadini e portatori di interesse da un autentico dibattito pubblico.

Nel Consiglio comunale del 27 novembre, considerata la mancata consegna della documentazione necessaria, abbiamo deciso responsabilmente di non partecipare al voto. A distanza di poche settimane è emerso quanto avevamo denunciato: l’atto approvato era incompleto, privo degli elaborati relativi agli studi geologici e archeologici. Un fatto di estrema gravità.

Riteniamo quindi inaccettabile essere stati accusati di irresponsabilità da una maggioranza che ha approvato un provvedimento di tale importanza senza nemmeno verificare la completezza degli atti. Per queste ragioni abbiamo espresso voto contrario al Piano Operativo.

A fronte di una legge urbanistica regionale già estremamente restrittiva, che noi stessi abbiamo chiesto di rivedere, la Giunta cortonese è riuscita a produrre un piano ancora più rigido della normativa regionale. È inutile tentare di scaricare le responsabilità su altri enti: il Piano Operativo è uno strumento comunale e le scelte compiute sono esclusivamente politiche.

Scelte che, come appare evidente, riducono drasticamente le possibilità di nuove edificazioni anche nelle poche aree urbanizzate residue, con potenziali ricadute negative sulle entrate comunali, sull’indotto economico locale e sull’attrattività del territorio.

Fino a oggi i proprietari di terreni all’interno dei perimetri urbanizzati erano stati rassicurati sul mantenimento del diritto a edificare. Con questo Piano tali garanzie vengono meno. A ciò si aggiunge un ulteriore elemento: l’inevitabile e significativo aumento di valore dei pochissimi terreni edificabili rimasti, con evidenti distorsioni e disparità.   Ne deriva inoltre che molti cittadini, al fine di tutelare i propri diritti, saranno costretti a presentare osservazioni, con conseguenti aggravi burocratici ed economici.

Di fronte a un atto così rilevante, adottato in modo approssimativo e senza un reale coinvolgimento della comunità, non possiamo che ribadire la nostra netta contrarietà e la richiesta di un percorso trasparente, partecipato e responsabile, nell’interesse esclusivo dei cittadini e del futuro del nostro Comune.

Vanessa Bigliazzi, Capogruppo Partito Democratico