L’Etruria

Redazione

Al Santa Rita il Covid-19 ha trovato l’uscio chiuso.

Tutto ok nella struttura terontolese di assistenza per anziani

Al Santa Rita il Covid-19 ha trovato l’uscio chiuso.

Si è parlato molto in questi ultimi due mesi di anziani morti per Covid-19 e delle inefficienze riscontrate nelle Strutture residenziali e sociosanitarie .Anche l’ultimo  report dell’Istituto Superiore di Sanità, che dà una mappa completa della situazione coronavirus in tutt’Italia e nelle 319 RSA della Toscana, segnala diverse inefficienze anche se quantifica , su base nazionale, in una  percentuale del tre e mezzo per cento delle morti avvenute a causa del virus  tra febbraio ed aprile.

Rispetto alle regioni del Nord-Italia, che hanno superato anche  l'otto per cento,  le Rsa toscane sono state sotto la media nazionale e  in molte strutture il Covid-19 è rimasto fuori dell’uscio. Anche al Santa Rita di Terontola , una delle Rsa cortonesi più nota e molto apprezzata, il virus non è entrato. E questo grazie alle misure protettive messe in atto già a gennaio, quando si è cominciato a parlare del coronavirus in Cina e poi , dal 23 febbraio, con la chiusura completa e rigida a parenti ed esterni. Dal 23 febbraio sono state messe in essere tutte le misure previste per le quarantene del  Nord-Italia e la direzione non si è risparmiata un momento nell’assicurare il rispetto delle norme di protezione di ospiti, infermieri e lavoratori della struttura.

Proprio per l’amore e l’attenzione agli anziani ,che nelle nostre terre cortonesi, per fortuna, sono ancora rispettati e considerati come una grande risorsa di memoria e di affetto familiare e sociale, ieri abbiamo fatto una breve visita alla struttura e, rimanendo all'esterno dell'edificio e rispettando le dovute distanze, abbiamo avuto una breve, ma interessante chiacchierata con  Marilena Menchetti della Direzione della Rsa-Santa Rita.

D. Innanzitutto puoi illustrare ai nostri lettori cos’è il Santa Rita?

R. La RSA Santa Rita è una Residenza per anziani gestita da Emmaus Spa . In questo momento ospita 36 persone non autosufficienti , che assistiamo h 24 con personale assistenziale qualificato ed  infermieristico. Inoltre assicuriamo ai nostri ospiti  fisioterapia, ottima cucina interna e tempo libero con animazione personalizzata visto che da quando c’ è l’emergenza abbiamo aboliti i gruppi. Insomma è una struttura con tutti i confort, immersa tra gli ulivi ed ha un giardino sensoriale con un laghetto suggestivo e vista sul Lago Trasimento e sulla Valdichiana.

D. Quali sono i vostri obbiettivi principali per far stare sereni e bene i vostri anziani?

R. Il nostro obiettivo principale è quello di ispirare e motivare i Senior a vivere bene e a cercare di farli ancora vivere come se stessero a casa loro. Mettiamo particolare attenzione per ridurre  alcuni disturbi comportamentali che spesso affliggono l’anziano.  Per il cosiddetto wandering (il vagare) abbiamo avuto un ottimo successo con l'adozione della "Doll Therapy". Cioè la   "terapia della bambola" che è una terapia non farmacologica. Aattraverso l'accudimento ed il maternage della bambola terapeutica,  la persona infatti  attiva relazioni  tattili ed affettive. La bambola che noi utilizziamo è riconosciuta come "Dispositivo Medico” dal Ministero della Salute. Inoltre, abbiamo un pulmino adeguato per trasporto carrozzine,che, prima del Covid-19 , ma speriamo di poterlo riutilizzare presto ,  era a nostra disposizione per uscite nel territorio. Uscite dei nostri ospiti per piccoli percorsi che li invogliano a riscoprire nuovamente posti a loro cari, come ad esempio gite con finalità religiose al Santuario di Santa Margherita, la colazione al bar vicino la stazione  ferroviaria dove la tipica struttura in ferro e ghisa documenta la "moda " del viaggio in ferrovia nel Novecento. In queste piccole uscite , assistite e curate da personale qualificato i nostri ospiti ritrovano le emozioni del ricordo e sugli arenili del  Lago Trasimeno si rilassano  al gioco delle onde.

D. Grazie, Marilena ,per questa presentazione della Rsa terontolese Santa Rita , ma come avete vissuto e quali difese avete attuate in questi quasi due mesi e mezzo di emergenza Covid?

R. Sono stati due mesi e mezzo di grande impegno e timori per difendere i nostri anziani e lo saranno ancora a lungo , ma noi siamo sicuri di impegnarci al massimo come abbiamo fatto fino ad oggi. Dal 23 febbraio la  struttura è stata chiusa a parenti ed esterni. Abbiamo adottato DPI necessari per non trasmettere il virus. Il personale ha rigide indicazioni di non fare assembramenti. Gli ospiti rimangono distanziati almeno un  metro e mezzo. E' stata individuata una zona filtro con triage per il passaggio di manutentori che per normativa devono lavorare per rendere sicura la Residenza. Abbiamo Triage ad ognuno di noi ad ogni ingresso. Misurazione temperatura due volte al giorno a tutti gli ospiti. L'azienda Emmaus che gestisce la nostra Rsa è  ben preparata ed organizzata anche per questa emergenza coronavirus. Ci ha subito fornito di Linee guida indispensabili per proteggere e prevenire il virus ma anche nel caso per contrastarlo. Tuttavia , anche in queste non facili giornate di lockdown abbiamo organizzato videochiamate per non far sentire alcun ospite  lontano dai propri parenti ed amici. Alcuni parenti ora nella Fase -2 vengono alla struttura, ma  rimangono fuori davanti al  vetro dell’ingresso e con il telefono acceso parlano con l’ospite che così, seppur attraverso un vetro vede da vicino i propri cari.

Grazie, cara Marilena, per  questa tua breve, ma essenziale chiacchierata e per le foto che mi hai dato e che volentieri pubblicherò come corredo al mio articolo. Nel rispetto delle regole, ti saluto a debita distanza e senza darti la mano; però, appena rientrerai all’interno della struttura, visto che tra poco ci sarà pranzo,  di prego di portare ai tuoi  ospiti e al personale tutto il saluto del direttore de L’Etruria, Enzo Lucente, oltre a quello mio personale.

Ivo Camerini