L’Etruria

Redazione

Ancora disagi per coloro che vanno a lavorare a Roma

Pendolari tra lussi, sperperi e sacrifici e stress

Ancora disagi per coloro che vanno a lavorare a Roma

Il problema, diceva stamani un gruppo di pendolari sulla tratta Firenze-Roma, non è la fatica del lavoro che si fa sempre più sentire, ma la fatica di andare a lavorare, lo stress di un viaggio affollato in piedi o accovacciati sui predellini che di prima mattina ti rovina l’efficacia del tuo fare e di sera il tuo stare in famiglia.

Eh sì, anche stamani sull’IC 581 si faceva a spintoni per accaparrarsi un posto nei predellini nelle ormai sette carrozze che lo compongono. Prima del 2009 ne aveva dieci e prima del 2003 addirittura undici.  La foto scattata  alle ore sette e trenta nella carrozza in cui viaggiavo ne è la prova. Il treno IC 581 è da oltre un quinquennio che viene preso d’assalto da coloro che hanno necessità di andare in tempi non biblici da Cortona a Roma sia per lavoro sia per problemi vari in quanto tra Roma e Firenze le frecce ed italo non fermano e i regionali son tornati ad impiegare le quattro ore degli anni 1960. In attesa della famosa stazione di mezzaetruria o mezzavaldichiana di cui si parla dal 1998 e che dovrebbe sorgere nel sito di Farneta da cui costruirono la direttissima, ai comuni cittadini italiani che ancora non si sono rassegnati a fare i vagabondi o  i ladri non resta che scegliere quest’unico treno veloce che, da due anni, ha notevolmente aumentato anche i costi dei suoi abbonamenti e dei suoi biglietti.

Una riflessione veniva spontanea stamani tra i pendolari della mia carrozza, ma perché qualcuno può andare a lavorare da Firenze a Roma con un costosissimo elicottero ( così dicono coloro che l’hanno visto l’altra mattina fermo in quel di Badia al Pino) quando aveva promesso un anno fa che ci sarebbe andato con gli Eurostar , come fece per alcuni giorni e a noi lavoratori invece continua a riservarci treni scomodi, sporchi e sovraffollati? Mah! Misteri della politica italiana e del nuovo che avanza e che dopo pochi mesi assomiglia già al vecchiume del passato e a quei costumi spreconi e lussuosi che diceva di voler combattere.

Su questo Ic mattutino forte oltre alla sconsolatezza di constatare come in Italia  oggi sulla questione della mobilità lavorativa , del pendolarismo di chi ha voglia di lavorare si sia tornati ai decenni ante 1970, tra lo scuotersi delle teste, una frase sulle altre si sentiva chiara: ...A da venì baffone!