L’Etruria

Redazione

Caos trasporti: gli studenti non ci stanno. Basta «Norme contraddittorie»

“Stesse limitazioni o stessa libertà sia in classe che sui trasporti” è una delle varie opinioni che gli studenti hanno espresso a proposito della situazione dei trasporti nel cortonese.

Caos trasporti: gli studenti non ci stanno. Basta «Norme contraddittorie»

Riceviamo e pubblichiamo.

Uno dei settori che è stato colpito maggiormente dalla crisi sanitaria in corso, è quello dei trasporti locali, il quale non è stato costretto solamente alla rivalutazione ed al profondo cambiamento delle regole e delle disposizioni, ma anche alla considerazione di un impatto sociale  non indifferente, manifestatosi attraverso il gruppo sociale dei principali utilizzatori, gli studenti.

Trovo inutile che nell’autobus ci siano delle regole che non vengono rispettate o che vengono, in parte, ignorate, mentre in classe si presta la massima attenzione: bisogna chiedere a chi legifera perché le norme logistiche vanno bene così come sono, mentre la scuola necessita di continua sicurezza” è ciò che mi ha riferito Nunzio, uno studente dell’Istituto Tecnico Economico di Cortona.
La soglia di capienza per gli autobus è stata ridotta all’80%, ma ci sarebbero ancora dei casi irrisolti, come le corse che da Cortona portano gli studenti a Castiglione del Lago alla fine delle lezioni, che sembrano superare la soglia imposta, con scarso distanziamento sociale.

Ed è per questo che  ho approfondito il tema delle corse piene: “Bisogna comunque dire che la corsa che da Cortona va a Castiglione del Lago, per noi studenti, viene presa da ragazzi che devono raggiungere Camucia o Terontola, riempiendo inutilmente il mezzo, poiché ci sono altre corse disponibili per quelle destinazioni. Quindi non è tutto imputabile alle disposizioni, ma molte scorrettezze probabilmente le commettiamo anche noi” è quanto mi ha detto Rebecca, studentessa del Liceo classico di Cortona, che però abita a Castiglione del Lago. Mi ha anche raccontato che i problemi non si manifestano tanto la mattina, in cui gli studenti si dislocherebbero meglio, essendoci più disponibilità di corse e posti sufficienti, ma nel primo pomeriggio, quando gli studenti devono tornare a casa e trovano le prime corse dopo l’orario di uscita, cioè alle 13.53 per la maggior parte di loro, che vengono assalite in massa.

È vero che nel pomeriggio qualche corsa viene assalita dagli studenti - mi racconta Leonardo, studente del Liceo classico di Cortona, ma residente a Castiglion Fiorentino  - ma dobbiamo anche considerare che molte corse sono state aggiunte: per esempio, almeno per quanto riguarda Castiglion Fiorentino, le corse di ritorno sono passate da due a quattro e quindi c’è una maggiore disponibilità di posti, ma qualche tratto è ancora affollato”.

Non è però la prima volta che la tematica dei trasporti viene fuori nella nostra zona: già durante l’inverno scorso, era stata presentata dall’Organo di Garanzia dell’Istituto Signorelli, una proposta che migliorasse il sistema dei trasporti, con molte proposte specifiche, come quella che riguardava la messa in sicurezza della navetta, ed alcune più generali, come l’efficientamento delle tratte meno affollate. Anche se il Coronavirus ha fortemente ridotto gli effetti dei provvedimenti presi, al giorno d’oggi ci sono alcuni miglioramenti: “Abbiamo notato che le compagnie di Umbria e Toscana hanno finalmente iniziato a dialogare, aumentando le corse e riformando, in parte, il sistema di trasporti locale, anche se il Covid-19 ha quasi coperto tutti i risultati, perché le limitazioni sono arrivate quasi subito, ma ciò non vuol dire che gli studenti non abbiano fatto nulla” è quanto mi ha riferito Samuele, anche lui studente del Liceo classico di Cortona. La vera risoluzione delle incognite sistematiche non può però essere stabilita adesso, ma è necessario invece aspettare gli sviluppi della situazione attuale: la buona o la cattiva gestione della crisi è fondamentale per la legiferazione logistica territoriale, ma per poter dire anche il contrario bisogna che avvengano chiarimenti, poiché uno studente potrebbe, non in maniera così impossibile, essere infetto su un mezzo di trasporto pubblico, forse sullo stesso autobus che lo porta a scuola.

Flavio Barbaro