L’Etruria

Redazione

La giornata cortonese del "cardinale degli ultimi" Enrico Feroci

In San Filippo, alla mattina celebrazione eucaristica per la Festa della Misericordia, al pomeriggio conferenza sulla " carità"

La giornata cortonese del "cardinale degli ultimi" Enrico Feroci

Una giornata tutta cortonese quella di domenica 28 gennaio 2024 per il "cardinale degli ultimi" Enrico Feroci.

Nella mattinata ha presieduto la celebrazione eucaristica per la Festa annuale della nostra Misericordia. Nel pomeriggio, in una chiesa molto affollata, ha tenuto una interessante ed ascoltatissima conferenza sulla "carità".

Per il cardinale Feroci, attualmente rettore del Santuario del Divino Amore in Roma, la carità riguarda tutti, istituzioni civili comprese; ma soprattutto i cristiani che trovano nella condivisione dell'Eucarestia, cioè del Pane di Gesù Cristo, alla Santa Messa, il precetto primo per esercitarla; soprattutto oggi, in un mondo così in sofferenza e con gran parte dell' umanità nuovamente sotto la tragedia della violenza, della miseria e della guerra.

Nell' invitare i cristiani cortonesi a rinnovare ogni giorno l' atto di fede alla Madonna della Misericordia, il "cardinale degli ultimi" ha ringraziato i presenti per la grande tradizione cattolica della nostra città ed ha invitato tutti ad impegnarsi nella conservazione del grande patrimonio di religione e cultura cristiana cortonese , che va tramandato con amore alle future generazioni delle nostre terre baciate dal dono della presenza di grandi santi , che, nei secoli passati , hanno vissuto "nella e per" la "carità evangelica".

Nel concludere la sua interessante conferenza dal registo oratorio semplice e comprensibile da tutti, S.E. il cardinale Enrico Feroci, prendendo spunto dalla "parabola del Buon Samaritano", ha invitato i responsabili e i volontari delle varie Caritas cortonesi presenti in San Filippo ad essere sempre dei " buoni asini"; cioè ad aiutare e portare a destinazione chi ha bisogno, come fece obbediente, in silenzio e con tanto amore l' asino su cui il Samaritano caricò e portò fino alla locanda l'uomo ferito e bisognoso di aiuto incontrato sulla strada per Gerico. Anche coloro che fanno Caritas devono sentirsi e vedersi nient' altro che come il bravo asino del Buon Samaritano. Infatti, come ha ricordato il "cardinale degli ultimi", per il cristiano aiutare il prossimo , che sta nel bisogno, trova il suo primo input nella condivisione dell' Eucarestia, che facciamo quando celebriamo la Santa Messa e , proprio per questo, dobbiamo tenere sempre presente che Dio è nel nostro prossimo, escludendo dalla nostra mente il desiderio di ricevere lustrini o medaglie terreni.

Fare carità, fare "caritas", per don Enrico, significa soprattutto  far "nascere" empatia con l'altro, dialogare con l'altro, creare incontro e possibilità di lavoro per tutti. Al termine della conferenza, hanno portato un loro contributo di riflessione i parroci cortonesi don Giovanni Ferrari e don Piero Sabatini.

Nelle foto di corredo, alcuni momenti della Conferenza in San Filippo del Cardinale Enrico Lenoci , che , prima di ripartire per Roma, accompagnato dal vicario cortonese don Giovanni Ferrari, si è recato per un saluto dall' arcivescovo emerito Mons. Italo Castellani , che ancora è in convalescenza dopo la lunga malattia dell' autunno scorso.

Ivo Camerini