Lunedì sera, 19 maggio 2025, in San Marco in Villa, nella storica cappella di famiglia, l'amatissmo nipotino Adriano, la moglie Silvana, il figlio Augusto,la nuora Lia, i parenti ed un gruppo di amici fraterni del professor Rolando Bietolini lo hanno ricordato con una Santa Messa presieduta dall'arcivescovo emerito di Lucca, mons.Italo Castellani e concelebrata da padre Federico Cornacchini, frate minore del Santuario di Santa Margherita.
Nella stupenda e affascinante Villa Bietolini, dove Rolando è nato ed ha vissuto tutta la sua intensa e vulcanica vita, la preghiera e il ricordo per questo grande figlio della Cortona contemporanea, sono stati un momento di amicizia e di festa cristiana davvero toccante, intenso e partecipato con il cuore aperto della condivisione di una memoria personale , che ha aperto il libro del racconto della storia di un personaggio unico ed immenso del secondo novecento cortonese e di questi primi due decenni del duemila.
A partire dal ritratto fatto dal vescovo Castellani nella sua magistrale omelia (che ha unito il significato della celebrazione eucaristica con l'amarcod del collega professore, con il ritratto dell'uomo colto, erudito e promotore della cultura popolare cortonese, della nostra civitas cristiana e della devozione all'amata Santa Margherita, cui ha dedicato e costruito un museo unico al mondo) ai tanti ricordi personali dei presenti (che si sono alternati davanti al piccolo altare dove, assieme ad un messale in latino del 1685 erano stati collocati anche i ritratti ad olio della Santa Patrona di Cortona e di Rolando, eseguiti a suo tempo dalla pittrice Anna Maria Spera) questa serata familiare, religiosa, culurale e sociale di un trigesimo (che ha ricordato la partenza per il viaggio misterioso della morte di un marito, di un babbo, di un nonno e soprattutto di un cortonese dal multiforme ingegno e "politropo" nel senso buono del termine) è stata una commemorazione che ha lasciato più di una lacrima nel cuore di coloro che hanno avuto la fortuna e l'onore di condividere con Rolando pezzi di strada del comune pellegrinaggio terreno.
Rolando ( uomo dalla cultura e sapienza immensa, umanista erudito, poeta dialettale e scrittore raffinato, pofessore di liceo, bibliofilo raffinato e collezionista di documenti ed opere d'arte preziosi, attore amatoriale nella Compagnia teatrale del Piccolo di Cortona, conoscitore profondo e promotore della nostra storia locale popolare e d'èlite, uomo di grande umanità ed accoglienza verso il prossimo, soprattuto del prossimo bisognoso , insomma, una leggenda cortonese dei nostri tempi) è stato ricordato con parole commosse da tutti i presenti, in particolare da chi scrive, da Carlo, da Sergio, da Mario, da Azelio, da Patrizia, da Isabella, da Federico, da Laura, da tanti altri dei quali non sono riuscito a memorizzare il nome, ma soprattutto dalla moglie Silvana ( che ha letto la poesia che gli aveva dedicato durante i mesi della malattia), dal figlio Augusto e dall'amatissimo nipotino Adriano.
Proprio il bambino Adriano, già ometto e molto Rolando Junior (con il suo breve, ma sentito discorso al momento in cui Moreno Bianchi, presidente dell'Associazione degli Amici del Museo fatto in casa di don Sante Felici, gli ha consegnato la targa che nell'aprile scorso era stata assegnata come premio 2025 a Rolando) ha regalato a tutti noi la fotografia più bella di Rolando: " è stato un nonno super, super; un nonno strafantastico e sono sicuro che ora sta in Cielo e da lassù mi vuole ancora più bene, come io oggi gliene voglio tanto tanto, ancora di più".
Nella foto collage di corredo alcune immagini della serata di lunedì a Villa Bietolini in San Marco in Villa e nella gallery le foto scattate dagli amici Alvaro Ceccarelli e Stefano Santiccioli.
Ivo Camerini