L’Etruria

Redazione

Nato tre volte o tre volte in fuga da sé?

E’ uscito per Rubbettino in ottobre il primo romanzo del cortonese  Luca Fedeli

Nato tre volte o tre volte in fuga da sé?

Cortona è ormai terra di scrittori, poeti e artisti a pieno titolo. A cimentarsi con successo nella scrittura, o meglio nel romanzo questa volta è Luca Fedeli  che da poco più di un mese ha pubblicato  con Rubbettino il suo primo romanzo " Nato tre volte".

Si tratta di un testo complesso e un po' ermetico con cui il noto commercialista cortonese ( o meglio camuciese) attraverso il personaggio Michele ci racconta la  storia dei suoi travagli  culturali, politici, religiosi, umani vissuti attraverso i magmatici ultimi tre decenni di fine Novecento con la caduta  nella "risacca" civile e sociale di questo inizio di ventunesimo secolo.

Le tre vite di Michele o le tre fughe da sé, una tentazione forte della nostra contemporaneità, si svolgono nelle terre dolci ed intriganti dell’Italia Centrale , dalla nostra Valdichiana alla Riviera romagnola di Riccione e il racconto ci fa ripercorrere  i tre formidabili decenni finali del Novecento  con l'appendice su questi due  d’inizio Duemila.

Michele da militante comunista e cattolico impegnato nella collettività, nel sociale e nel civile muta la sua vita intellettuale, il suo pensare quasi in simbiosi con le trasformazioni e le mutazioni della nostra Italia contemporanea ,  approdando all' agnosticismo comunitario e solidaristico del nostro oggi, dove  il neoliberismo ha gettato via non solo l'acqua sporca delle ideologie, ma anche il bambino della nostra " Civitas" umanistica e cristiana.  L' interessante e tormentato percorso umano di Michele trova, forse,  una sua particolare conclusione   nell’interrogativo esistenziale, ma poi non tanto, che lo tormenta in una delle sue notti filosofiche : “ Ma allora ho perso la coscienza di classe. Ma come è possibile? Forse un segno dei tempi.”

Tra continue svolte esistenziali o rinascite, il rimpianto per i grandi ideali della gioventù sessantottina , Luca-Michele non riesce a trovare quei "nuovi ideali" che servirebbero a colmare, riempire quel vuoto, ma , giustamente si mette nell’attesa del parmenideo "pantarei" e dicendosi “ Vediamo come va a finire ..si girò dall’altra parte e ricominciò a dormire di nuovo, quasi subito”.

Credo che i giovani di oggi , ma  anche tutti coloro che con in capelli bianchi continuano a sentirsi figli e attori della grande rivoluzione sessantottina, non debbano girarsi dall’altra parte passando davanti alle nostre librerie. Li invito volentieri ad entrare ed acquistare questo romanzo che ci fa rivivere gli anni di fine Novecento con leggerezza, allegria e intelligenti interrogativi sul nostro presente molto apatico e indifferente verso il prossimo, verso la comunità , la collettività, la nazione e il vivere sociale così spesso  troppo "piegato" da arroganza, violenza e assuefazione all’individualismo e al mercantilismo.

Ecco comunque  un breve riassunto di questo bel romanzo di Luca Fedeli : la narrazione attraversa gli anni settanta del ventesimo secolo nella prima parte (“Le origini”), gli anni ottanta nella seconda, che non a caso si intitola “La rivoluzione passiva”, per avventurarsi brevemente negli anni novanta fino in pratica ai giorni nostri nella terza parte “L’ultima ipotesi”.

Il romanzo non è in alcun modo un’operazione vintage, ma per ogni decennio si citano film, scrittori, registi, ecc.,  che l’hanno caratterizzato anche in modo originale e che divengono in qualche modo personaggi del racconto (da Pier Paolo Pasolini, al romanzo “Porci con le ali”, alle case editrici Einaudi-anni 70- Adelphi- anni 80, Battiato, Bernardo Bertolucci e così via).  Nella seconda parte, ben tre capitoli (più citazioni varie) sono dedicati a Riccione – con Viale Ceccarini che ne è l’epicentro- e alla riviera romagnola. L’autore ne ripercorre  l’incredibile storia e lo sviluppo sorprendente. Riccione/Eldorado per Michele-Luca non è solo un “divertimentificio” (come lo si è spesso definito), ma una singolare commistione tra rispetto dei diritti civili, trasgressione, progresso, tecnologia, sogno, con tutte le contraddizioni che ne possono derivare.

E’ interessante seguire Michele durante una notte un po’ folle e surreale che egli trascorre in costiera da solo, percorrendola tre volte avanti e indietro (come si faceva allora), entrando nelle discoteche più glamour ( Baia Imperiale- dove magicamente vede e parla con Giulia- e Bandiera Gialla) e facendo incontri sorprendenti. Riccione e la Riviera rappresentano alla perfezione lo spirito degli anni 80, all’inizio “rivoluzionario”, liberatorio rispetto al decennio precedente, poi in parte degenerato nell’individualismo esasperato e in un edonismo un po’ vuoto ed informe degli anni successivi. Michele-Luca ripercorre gli anni settanta  e ottanta del ventesimo secolo perché li vede , nel bene e nel male, come  due decenni decisivi nella storia del nostro paese. Due decenni che  hanno condizionato ed orientato non solo la società italiana contemporanea. In “ Nato tre volte” c’è però anche il disagio di una generazione che non ha vissuto il ’68, ma solo i periodi successivi e poi è stata investita dalla “rivoluzione passiva” (anche se accattivante e affascinante) degli anni 1980. I personaggi principali di questo romanzo sono Michele e Giulia.

 Michele, personaggio solo in parte autobiografico, che esprime una personalità contraddittoria, sofferta e che (sospeso nelle sue riflessioni su Cartesio, Popper, Gramsci, Marx ecc.) spesso ha difficoltà  a trovare una strada coerente e sicura.

La sua ultima riflessione  è però significativa ed è riferita ai contemporanei, definiti non a torto 'nuovi barbari' :  “ In realtà voleva solo parlarci, far loro arrivare la semplice testimonianza della sua mediocre, inutile, banale vita straordinaria. ”)      

Giulia, donna enigmatica, figura complessa e in qualche modo sfuggente: “Un’apparizione folgorante, perché totalmente inaspettata. Un sogno. Sicuramente potenziale punto d’equilibrio. Giulia era sicuramente molto bella, ma soprattutto intelligente, divertente e sempre persuasiva”. Michele non riesce mai a raggiungerla davvero, anche se è presente ( in modo intermittente) in quasi tutto il romanzo.  Giulia, così come è apparsa, scompare  in modo misterioso ed anche oscuro e sospetto.

Complimenti sinceri a Luca Fedeli, cui auguriamo di deliziarci ancora con la sua intensa , ma  scorrevole scrittura e, magari, di svelarci i misteri di questo bel romanzo: l'identità della donna bella ed intrigante, i nomi degli assassini o  dei  mandanti di morti misteriose o presunte tali. 

Per saperne di più: Luca Fedeli, Nato tre volte, Rubbettino editore, ottobre 2021.

Ivo Camerini