L’Etruria

Redazione

Un grazie ai Carabinieri della Compagnia di Cortona, tutori ed amici della montagna cortonese

Un grazie ai Carabinieri della Compagnia di Cortona, tutori ed amici della montagna cortonese

Con il bel tempo e  il ripopolamento stagionale della bella montagna cortonese  sono  divenute  a frequenza quasi quotidiana le visite delle pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Cortona sugli antichi borghi montagnini. Per i pochi cortonesi rimasti a presidiare una delle oasi naturali più belle e antropizzate d'Italia e  che nei secoli passati ha regalato tanti tesori di  civiltà, di cultura e di patrimonio sociale alla nostra piccola patria, è davvero un gran piacere  vedere i nostri carabinieri presidiare e tenere sotto controllo un vasto territorio, che ancora nel primo novecento era abitato da oltre cinquemila persone  e che oggi , con i suoi circa ottocento cittadini, purtroppo risulta quasi disabitato,nonostante che , da primavera fino all’autunno inoltrato, ritorni ad essere luogo ideale per villeggiatura e riposo, offrendo turismo attivo e momenti di relax salutari e indimenticabili. Un luogo che,insomma,diviene spazio geografico dell’anima non solo dei residenti, ma anche di tanti turisti italiani e stranieri, che riempiono i magnifici agriturismi locali o i loro casali di villeggiatura.

Purtroppo in questi mesi di tempo bello la nostra montagna diviene spesso anche luogo martoriato da scorribande ladresche e delinquenziali che, in questi ultimi anni, hanno arrecato tanta tristezza e dolore, come nei recenti furti in alcune storiche chiese, ormai sempre più abbandonate a sé stesse e senza quella affollata frequenza domenicale da comune rustico carducciano, che fino al secondo novecento le aveva contraddistinte e caratterizzate. 

Incontrare quindi, lunedì 16 giugno, al bivio di Portole una pattuglia della Compagnia dei Carabinieri di Cortona, composta dal vicebrigadiere Andrea e dal carabiniere Giacinto Gatti, è stato un gran piacere per chi alla loro vista si sente sempre più sicuro e protetto.

Per un giornalista di strada, nato e ancora attivamente presente nella montagna cortonese, è stato un doppio piacere incontrare e conoscere questi due empatici e sorridenti carabinieri cortonesi che si sono fermati dieci minuti a parlare con gli avventori dello storico bar di Portole, oggi gestito dai giovani Daniele ed Elisa, interessandosi ai problemi di sicurezza degli ultimi montagnini rimasti  e accettando di farsi scattare la foto,qui pubblicata, nell’importante bivio stradale, che una volta faceva da dogana tra la valle del Minima e quella del Minimella e che, con il monumento in pietra, realizzato e collocato, negli anni di fine novecento, dai mitici  sacerdoti don Antonio Anderini e don Ottorino Cosimi,  oggi ricorda a tutti i passanti la grande cultura popolare cortonese immortalata nelle opere letterarie di Maranguelone, cerro de Tuorgna, al secolo, don Francesco Chiericoni.

Al vicebrigadiere Andrea e al giovanissimo carabiniere Giacinto, cosi empatici e dialoganti con le persone che incontrano il grazie sincero e riconoscente del giornale L’Etruria, che da sempre nutre attaccamento e profondo affetto verso una delle istituzioni più sane, più pulite e più alte della nostra repubblica. Cioè verso  l’Arma dei Carabinieri che da secoli non solo sono  “ semper fidelis”, ma anche “usi obbedir tacendo e tacendo morir” come testimoniano i suoi  tanti martiri della quotidiana lotta la crimine  e come drammaticamente ci ricorda anche l’omicidio del Brigadiere Capo, Carlo Legrottaglie, avvenuto in questi giorni in Puglia, terra natia del giovanissimo Giacinto Gatti, che oggi presta servizio nella onorata e  storica Compagnia Carabinieri di Cortona.

Ivo Camerini