L’Etruria

Redazione |

Il Compianto Morto di Luca Signorelli - Uno dei maggiori interpreti della Pittura Rinascimentale

Il Compianto Morto di Luca Signorelli - Uno dei maggiori interpreti della Pittura Rinascimentale

Si sta avvicinando la Santa Pasqua. Questa ricorrenza rappresenta l’insieme della Raffigurazione più profonda del Dolore e della Gioia Umana che si possano vivere nella nostra esistenza terrena. Penso che la solennità pasquale disegni un momento di intime riflessioni anche per chi non “Crede”.

In passato per ricordare la Pasqua ho dedicato più pubblicazioni sul capolavoro della Via Crucis di Gino Severini, un museo a cielo aperto di 14 edicole di mosaici dai colori e dalle forme più ispirate che si trova in una meravigliosa zona panoramica di Cortona.

Per la prossima festività vi invito a visitare nella stessa città il museo Diocesano nel quale è conservato il Compianto Morto di Luca Signorelli. E’ un’opera di grandi dimensioni (270x240cm) dipinta a tempera su tavola realizzata intorno al 1502.

All’epoca il Maestro aveva raggiunto la sua maturità artistica e politica. Era membro del Consiglio dei Diciotto nel Comune di Cortona ed era stato scelto nella commissione per esaminare i progetti per la facciata del Duomo di Firenze, tanto che secondo il Vasari, il Signorelli, si comportava più come un nobile che come un pittore.

Innegabile però la sua eccelsa arte: nel Duomo di Orvieto, nella Cappella Nova detta poi di San Brizio, aveva appena concluso il ciclo di affreschi del Giudizio Universale dove sono tra l’altro dipinte le storie dell’Anticristo, siamo nell’era delle predicazioni del Savonarola che era stato da pochi anni impiccato e proprio nel Duomo di Orvieto replicherà l’opera del Compianto Morto di cui vi scrivo. E’ ormai una leggenda quella che si veda ritratta nella figura del Cristo, l’immagine del figlio del Maestro morto di peste. Certo è singolare pensare come un padre possa sublimare il lutto per il proprio figlio nel mondo dell’Arte proiettandolo fino alla fine dei tempi.

Il volto del Cristo nel dipinto ha lasciato la sofferenza umana, finalmente riposa in pace mentre, il mondo dei santi, delle pie donne, della Madonna e della Maddalena sono sconvolti dalla tragedia. La velata Santa Madre è nel pieno possesso di una inconsolabile angoscia celata dal Maestro da un dignitoso riserbo, solo la mano che artiglia la spalla del figlio conserva un po’ della sua energia. La Maddalena viene dipinta con una insolita raffigurazione: accasciata in terra, stanca, distrutta, obesa, mani e piedi gonfi, quasi da sembrare incinta, umile ed a occhi bassi apre le braccia al mondo e come in una rappresentazione teatrale sembra voler esclamare: “Donne Uomini questa è la Mia, la Vostra, la Nostra Tragedia!”

Sono immagini che pesano sulle nostre anime.

Le Figure compongono tra i primi piani un’architettura perfetta. Sono presenti tanti simboli: dal teschio alla croce di spine, al santo chiodo, il legno che sanguina, il pioppo che simboleggia il culto dei cimiteri, all’acqua simbolo di purezza di Cristo.

Tutto rivela l’accurata e forte cultura del Signorelli.

La prospettiva dello sfondo è segnata dal volume del prato che concede all’occhio una pausa per la sua verde semplicità questo prima di enfatizzare le scene protagoniste nella sua quinta: la Crocefissione e la Resurrezione con al centro quella che potremo definire la città ideale per Luca Signorelli. Studiando le architetture dei singoli edifici e consultando decine e decine di skyline urbani dipinti nel Rinascimento non sono stata in grado di riconoscerne nessuno, ho l’intuizione che possa essere stata una soluzione di fantasia allora ho pensato che possa essersela inventata. Una città che però a me ricorda il fascino misterioso dell’Antica Costantinopoli e le meravigliose architetture di progettazione italiana di alcune chiese realizzate proprio nel rinascimento per la magnifica Piazza del Cremlino a Mosca. Di più non svelerò vi rapirei l’originalità delle vostre intuizioni.

Nello stesso museo, in un’altra sala, avrete modo di ammirare l’Annunciazione del Beato Angelico e questo sublime dipinto ci spiega dove “Tutto Abbia Inizio”….

Roberta Ramacciotti blog www.cortonamore.it®