L’Etruria

Redazione

Progetto Diabesità a Cortona: una sfida per una crescita sana

Progetto Diabesità a Cortona: una sfida per una crescita sana

In Italia, patria della dieta mediterranea, l’obesità infantile ha una prevalenza tra le più alte in Europa:due bambini su 10 sono in sovrappeso e uno su 10 è obeso, con  una maggiore prevalenza nel centro- sud del paese e negli strati socio economici più bassi. L’obesità infantile è un fenomeno dilagante e persistente nel tempo: circa il 50% degli adolescenti obesi rischia di esserlo anche da adulto.

Il Comune di Cortona assieme ad Adival (Associazione Volontari Diabetici Valdichiana) con la collaborazione della USL Toscana Sud Est, l’Associazione Culturale Pediatri, coop. Athena, Rete Città Sane, le Scuole del territorio comunale hanno avviato un progetto denominato Diabesità.:una sfida che fa parte del Patto di Collaborazione A.S. L’idea originale ed originaria del Progetto “Diabesità, un neologismo da curare” scaturisce,

Negli ultimi anni si è evidenziato un allarmante aumento dell’obesità nei bambini in età di Scuola Primaria, nella fascia di età tra i 6/7 anni e i 10/11 anni, per questo è stata scelta la fascia dì età tra gli 8 e i 9 anni, ossia della Quarta Classe Elementare, ritenuta un “campione” rappresentativo in quanto già portatore di modelli di vita – alimentazione e movimento -  consolidati o in via di esserlo: la loro analisi potrà essere davvero spia di un modus vivendi significativo e sfruttabile a fini statistici.

 

“Il progetto, dichiara Andrea Bernardini Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Cortona, si snoderà attraverso la costruzione del “percorso” operativo da parte delle professionalità presenti nel Comitato Scientifico, Pediatri, Diabetologi, Nutrizionisti, Psicologi, Esperti di Scienze Motorie; incontri con Alunni, Docenti e Famiglie per illustrare le finalità e le modalità esecutive del Progetto; somministrazione di un “diario di Bordo” su cui gli Alunni coinvolti illustrano le caratteristiche del loro modus di vita nel periodo antecedente: si prevede una raccolta dei dati con cadenza bimestrale; suo scopo primario sarà controllare se nei mesi dello sviluppo progettuale si possano notare mutamenti nel modus di vita,specie per quanto attiene alle devianze sopra segnalate; incontri periodici con le Classi – con cadenza bi/trimestrali – per illustrare e solidificare la “cultura” del ben vivere;

Obiettivo, prosegue Andrea Bernardini, è quello di estendere negli anni successivi ad un campione di età sino alle soglie dell’adolescenza.Un ruolo assolutamente fondamentale, dichiara ancora Andrea Bernardini, lo svolge l’attività di conoscenza e di formazione dei bambini e delle loro famiglie, e proprio in questo ambito si inserisce il progetto Diabesità che coinvolge tutte le classi quarte elementari del nostro comune.”

 

“Nel 30% dei bambini obesi, afferma il dott. Mario Aimi direttore del Comitato Scientifico del progetto, si parla adesso di Sindrome Metabolica dell’età pediatrica. I meccanismi genetici, ambientali, ormonali innescano un circolo vizioso che determina pubertà precoce, insulino resistenza e malattie cardiovascolari precoci.

Questi rischi possono essere contrastati con il controllo del peso, attraverso corretti stili di vita e una dieta equilibrata, ma è molto importante l’intervento precoce. E’ particolarmente importante poter disporre di strumenti diagnostici e terapeutici precoci e validati per monitorare i piccoli pazienti nel tempo.

Tra le gravi conseguenze dell'obesità che possono colpire precocemente bambini e  ragazzi, prosegue il dott. Mario Aimi, le più frequenti sono rappresentate da problemi all'apparato respiratorio (apnea notturna, affaticabilità);  a quello osteoarticolare   (ridotta mobilità articolare,piedi piatti); all'apparato digerente e a quello cardiocircolatorio.

Nell'età evolutiva inoltre, il sovrappeso corporeo  ingenera anche altre spiacevoli conseguenze a livello psicologico. Il bambino obeso frequentemente può sentirsi a disagio e vergognarsi, arrivando addirittura  ad autoescludersi dalla vita sociale e dalle normali attività ludiche e motorie.  Spesso, conclude Aimi, sono bambini che tendono a chiudersi in casa ediperalimentarsi, instaurando un pericoloso circolo vizioso (sovrappeso,  inattività motoria, esclusione dalla vita di gruppo, iperalimentazione).La mancata attività motoria è molto spesso sia causa che  conseguenza dell'obesità.”