L’Etruria

Redazione

Banca Etruria: davanti alla filiale di Cortona manifesti contro il decreto Salva Banche

La protesta messa in atto dal movimento Casa Pound

Banca Etruria: davanti alla filiale di Cortona manifesti contro il decreto Salva Banche

Singolare protesta di fronte alla filiale di banca Etruria di Cortona a firma del movimento politico Casa Pound Italia. Uno striscione di diversi metri è stato appeso questa notte in bella vista alla ringhiera della centrale via Santa Margherita con su scritto “la tua amica banca ti ha tradito”. All’ingresso della banca, inoltre, sono state appese alcune cravatte come simbolo inconfondibile dello “strozzinaggio”.

 

La protesta cortonese è solo uno dei tanti momenti di dissenso messi in piedi da Casa Pound. Tre giorni fa un analogo striscione (questa volta con su scritto "La tua amica banca ti ucciderà") era stato apposto di fronte alla filiale di Banca Etruria di Civitavecchia, città in cui si è suicidato uno dei risparmiatori che ha visto andare in fumo 110 mila euro dopo il crack di Banca Etruria e il salvataggio operato con il decreto salva-banche.

Questo il comunicato ufficiale del movimento Casa Pound:

“La tua amica banca ti ha tradito”. Uno striscione e una cravatta annodata a simboleggiare “il cappio messo al collo dei risparmiatori dagli usurai in doppiopetto” sono comparsi nella notte davanti alle filiali di Arezzo, Cortona, Sansepolcro e di tutta Italia degli istituti di credito sottratti al fallimento dal ‘Salvabanche’, ma anche di Mps, Antonveneta e Veneto Banca. A rivendicare l’azione choc è CasaPound Italia.“Basta bruciare i risparmi degli italiani in finanza tossica – sottolinea Cpi – Il caso di Banca Etruria e affini ha dimostrato nella maniera più tragica il fallimento del sistema, completamente liberalizzato, che avrebbe dovuto risollevare le sorti dell’economia nostrana e che invece ha portato solo a danni e truffe. E i truffati, neanche a dirlo, sono i più deboli: non i grossi imprenditori in foulard, non gli speculatori o i mafiosi, ma famiglie qualunque che, credendo ancora nell’Italia, nelle sue banche e nelle sue imprese, hanno consegnato i risparmi di una vita nelle mani della Banda Bassotti. Famiglie che il governo ha cinicamente scelto di abbandonare a loro stesse, salvo poi, di fronte alla tragedia di Civitavecchia, avere un ripensamento in corner e varare quell’intervento ‘solidale’ quando non ha proprio potuto più farne a meno”. “Ma non è della ‘solidarietà’ o delle elemosina di un governo sceso in campo solo per salvare gli usurai che ha bisogno l’Italia. Rimettiamo il sistema bancario sotto il controllo dello Stato – conclude CasaPound Italia - Economia reale SI, obbligazioni e derivati NO”.