L’Etruria

Redazione

Il testamento del giudice 

A margine della visita di cortesia al giudice Mario Federici

Il testamento del giudice 

Giovedì 25 settembre 2025 sono stato a casa del giudice emerito Mario Federici per informarlo che tutte le cento copie del suo ultimo libro regalato in edicola ai lettori del nostro giornale erano andate esaurite e che il testo aveva avuto un buon riscontro di critica positiva.

Il giudice Federici mi ha accolto in casa sua con molta amicizia e ha voluto illustrarmi ancora una volta la sua produzione letteraria e scientifica sulla giustizia italiana, che ha servito per oltre quarant' anni nelle terre cortonesi, aretine e romane, esercitando le sue funzioni di magistrato in primo grado sia in penale sia in civile.

I suoi diversi libri sulla giustizia hanno avuto la loro prima uscita editoriale nel 2004 con il “ Manuale di udienza” pubblicato dalla Cedam. Da allora si è intensamente dedicato a dare, come mi dice, “ qualche consiglio per arrivare alla sospirata efficienza della Giustizia al cui raggiungimento dovrebbero essere interessati tutti: il cittadino comune, il popolo sovrano, i magistrati tutti, il ministro, gli altri poteri dello stato”.

Sulla sua scrivania, cui ormai passa gran parte della sua giornata di pensionato, fa bella mostra di sé  il volume “Il testamento del giudice”, pubblicato dalle Edizioni Calosci nel 2006. Un libro che ebbe l’ onore di essere presentato anche a Cortona. Una presentazione con grande cerimonia nel nostro magnifico Teatro Signorelli, presieduta e animata dal presidente emerito della Repubblica italiana, onorevole Oscar Luigi Scalfaro.

L’ illustre presidente, giudice pure lui in gioventù, ebbe parole di grande omaggio e riconoscenza verso il Federici per questo suo libro. Ecco due brevi passaggi di quello che disse in quell' occasione il presidente Scalfaro: " Questo libro l’ho letto tutto d’un fiato e alcune pagine le ho rilette più volte perché è un testo che interpreta pienamente anche me nella funzione di giudice esercitata da giovane (…) Le riflessioni di Federici sono un servizio reso ai colleghi e dico grazie per la parte che mi riguarda (…) le pagine più sentite di questo libro sono quelle dedicate a “Il mio codice d’onore di Giudice. Le ho rilette più volte perché lì c’è l’anima di Mario Federici (…) c’è il giudice che si presenta come colui che crede nella giustizia, che la ama ed è pronto a pagare per affermarla.

Dopo avermi fatto leggere queste parole, che conserva sulla scrivania assieme al libro, il giudice Federici ( semel iudex, semper iudex) mi ha mostrato le altre sue opere e mi ha detto, che, conservandone in casa ancora diverse  copie, avrebbe piacere di donarle ai giovani studenti del nostro IIS Luca Signorelli.

Riporto qui volentieri questo suo desiderio, girandolo alla gentile (e sempre attenta al rapporto giovani-cultura)  dirigente di questa nostra prestigiosa istituzione scolastica, la dottoressa Maria Beatrice Capecchi. Se la cosa è di suo interesse, mi dice Federici, lui è a disposizione per un breve incontro con gli studenti e portare loro in dono  queste  copie dei suoi libri sulla Giustizia.

Nella foto collage di corredo, il giudice Federici seduto alla sua scrivania del suo studio durante la mia visita di cortesia e con il presidente Scalfaro ed altri sul palco del Teatro Signorelli al termine dell’evento del 2006.

Ivo Camerini