Nella splendida sede della Fraternita dei Laici di Arezzo, in Piazza Vasari, nel pomeriggio di sabato 19 Luglio la Dott.ssa Isabella Bietolini ha presentato la mostra “Figurazioni Simboliche” dell’artista aretina Maria Flora Cocchi Mikan.
L’esposizione, allestita nella suggestiva “Sala Pieve”, si caratterizza per una serie di lavori realizzati con la tecnica della post-produzione, volta per volta dedicati a temi suggestivi e metaforici: lo scorrere del tempo, la persistenza della memoria, le visioni mitologiche legate al nostro territorio e così il senso del sacro e del divino.
Nella sua presentazione, Isabella Bietolini ha spiegato la metodologia della post-produzione: tecnica ormai imperante e diffusa a più livelli (dalla pubblicità a forme artistiche vere e proprie) basata sul “riuso” di materiale già esistente attraverso l’elaborazione computerizzata che consente di trasformare l’originale in base alla sensibilità dell’artista raggiungendo effetti estetici del tutto particolari.
Purtroppo molti sono i pericoli e le manipolazioni possibili ai nostri giorni nel mondo del web: dall’intelligenza artificiale generativa con le sue imprevedibili creazioni alla strumentalizzazione delle immagini per scopi che con le correnti artistiche non hanno nulla a che fare.
Il riutilizzo delle immagini, sia foto che video, è ormai oggetto di studio per sociologi ed esperti di comunicazione: la relatrice ha citato in particolare il francese Nicolas Bourriaud, che oltre venti anni fa pubblicò un saggio dal titolo “Post-production” ovvero “come l’arte riprogramma il mondo”. Un testo che ancor oggi è considerato una pietra miliare per l’analisi di questo fenomeno di comunicazione.
Tra gli artisti più famosi che hanno utilizzato questo sistema c’è anche Maurizio Cattelan , celebre anche per le sue opere insolite e provocatorie, interessato a scoprire “ le mille vite che può avere un’immagine”.
La serata ha visto la partecipazione di un pubblico attento ed interessato. Per la Fraternita dei Laici era presente il Direttore, Dott. Alfredo Provenza.
Redazione