L’Etruria

Redazione

Metti una domenica mattina con Gigi D’Addario

Simpatico e interessante incontro con il giovane artista marchigiano

Metti una domenica mattina con Gigi D’Addario

Anche se ha quarantacinque anni Gigi D’Addario ha ancora il fisico e il volto del giovane venticinquenne che incontrai nel 2001 a Riccione alla grande Mostra “ Artisti del Novecento”, curata dal suo  babbo (il maestro e grande artista italiano  Salvatore D’Addario, scomparso prematuramente nel settembre 2016) e dove  espose alcune sue opere onorando, assieme alle grandi  opere del padre e di altri maestri come Mannucci, Trubbiani e Brindisi, la storia dei lavoratori italiani e scegliendo l’adesione all’incontro tra lavoratori ed artisti come uno degli aspetti positivi della rivoluzione democratica sessantottina .

In questa domenica 21 agosto 2022 è stato un grande piacere ritrovarlo nella sua Camerano (Ancona) durante un mio veloce passaggio nel suo ridente paese sulla riviera del Conero per un momento di memoria attiva dedicata al mio amico di una vita, Salvatore D’Addario.

Ho avuto con lui una lunga, interessante conversazione alla presenza della mamma Luisa Burattini, qui nella foto collage con il figlio, in uno scatto davanti ad una delle ultime sculture di Salvatore, conservata nella loro casa. Luisa  è molto fiera che Gigi, assieme al fratello Andrea ,  porti avanti il percorso artistico del babbo e ne esplori vie ed esiti nuovi e ci ha lasciato conversare a lungo, tra un ricordo e l’altro del grande Salvatore D’Addario .

Ecco una piccola, essenziale biografia di questo quarantenne marchigiano, che si sta facendo apprezzare in Italia e all’estero.

Gigi nasce ad Ancona nel 1976. Diplomatosi alla scuola d'arte, intraprende la sua ricerca artistica influenzato in un primo momento dalla pittura d'azione americana anni 1950 per poi, successivamente, sviluppare uno stile sempre più peculiare.

La sua  mostra d'esordio risale al 1999 a Teramo. Nel 2001 a Riccione partecipa alla mostra “Artisti del Novecento” , con cinque  opere di omaggio al mondo del lavoro e alle battaglie sindacali per i diritti dei lavoratori. Nel 2012  dona una sua opera alla sede della Nunziatura Apostolica in Burkina Faso. Sempre nello stesso anno seguono mostre personali ad Ancona e collettive dal 2013 al 2016. Nel 2017 è impegnato in una mostra insieme ad alcuni artisti toscani alla galleria d'arte " Risonanze " di Firenze. Nel 2018 partecipa nella sua Camerano ad una mostra intitolata " Il bosco, installazioni d'arte contemporanea ".

Nell'anno successivo sempre a Camerano realizza una mostra personale dal titolo " Multiforme".  Nel novembre 2019 partecipa, in Palazzo Zenobio di Venezia, con una propria opera alla mostra intitolata " Lo stato dell'arte ai tempi della 58ª biennale di Venezia ".

Gigi D’Addario ha il suo studio di pittore e scultore  a Camerano, dove vive con la madre Luisa.

A Gigi un sincero, amichevole ad maiora! E alla mamma Luisa un grazie per la sua preziosa opera di custodia e promozione dell’arte del marito Salvatore e l’augurio fervido di poter rientrare presto in possesso delle tante opere che Salvatore aveva prestato ad un mercante d’arte milanese per una esposizione nella sua dimora storica e oggi, a quanto mi è stato raccontato, posta sotto sequestro giudiziario. Nella foto di corredo Gigi D’Addario con  la mamma Luisa e un suo quadro a tecnica varia.

Ivo Camerini