L’Etruria

Redazione

Cortona Patria Nostra: "Un altro fallimento annunciato"

Cortona Patria Nostra: "Un altro fallimento annunciato"

Ci chiediamo che senso abbia continuare a realizzare "Cortonantiquaria", nata dalle ceneri della Mostra Nazionale del Mobile Antico. La prima edizione si tenne nel lontano 1963 nella Cortona delle Arti e dei Mestieri.

Dentro le mura di Cortona erano 90 le botteghe artigiane: falegnami, restauratori, lucidatori, ebanisti, fabbri. La straordinaria bravura di quegli artigiani rendeva lustro a Cortona e la faceva conoscere in tutto il mondo. Quell'enorme patrimonio andava tutelato, preservato e tramandato.

Proprio per questo Cortona Patria Nostra nel suo programma elettorale ha proposto di dare vita ad una scuola del restauro del mobile, utilizzando fondi europei.

Qualcosa di molto simile è stato realizzato a Stia col ferro battuto.

Ecco perché abbiamo chiesto con forza spazi espositivi gratuiti nel Centro Storico per promuovere le opere degli artisti cortonesi.

Per accedere ai finanziamenti europei ci vuole a capacità di elaborare progetti, per mettere fondi a disposizione gratuitamente ci vogliono volontà politica ed idee.

Ecco i numeri dell'ultima edizione di Cortona Antiquaria: somma incassata per il noleggio degli Stand nel Complesso di S.Agostino da parte dei 17 espositori euro 29.600. Biglietti venduti ai visitatori 1291 per un importo complessivo di euro 7850. Biglietti omaggio 3709. Somma stanziata dal Comune per realizzare la Mostra euro 80.00. Incasso complessivo (espositori + biglietti) euro 37.450.

Una riflessione: una manifestazione che dovrebbe promuovere l’immagine di Cortona e portare ricchezza registra un passivo di oltre 42.000 euro.  Sono scomparse le botteghe artigiane sostituite da bar, paninoteche e locali addetti alla ristorazione che, soprattutto nel periodo invernale, costituiscono un'offerta sovradimensionata mentre i canoni di affitto decisamente troppo alti e fuori mercato hanno determinato la chiusura di locali storici.

 Per dare un senso a Cortonantiquaria dobbiamo fare una serena riflessione sulla vocazione di Cortona, sulla sua cultura (quella autentica...) e, soprattutto, sui provvedimenti da adottare. Altrimenti è molto meglio sopprimerla, sostituendola con la Sagra della Bruschetta o con qualche spettacolo d'intrattenimento.  Del resto, questa è l'attuale vocazione di Cortona trasformata in una piccola San Marino dove si vende qualunque tipo di paccottiglia e sono state recise le radici con un passato, importante ed identitario.

Questo è il prodotto del comportamento miope di chi, per tanti anni, ha gestito il Comune senza comprendere le sue enormi potenzialità e la capacità di produrre ricchezza ed occupazione.

Con l'attuale Amministrazione, quella che ha carpito la buona fede della cittadinanza, promettendo un cambiamento inesistente, nessuna inversione di tendenza, nessun colpo d'ali. 

Chi ha vinto le elezioni e si è aggiudicato il "cacio" (l'espressione colorita è tutta loro...) si è limitato a portarlo a casa per dividerlo con clienti ed amici occasionali.

Da dilettanti allo sbaraglio senza alcuna competenza, attitudine ed idea, non era lecito attendersi di più.

Cortona Patria Nostra