Ringraziando gli amici Simone Checcarelli e Romano Scaramucci, riportiamo per i nostri lettori la bella intervista sulla Misericordia di Terontola andata in onda nei giorni scorsi. Nei prossimi giorni pubblicheremo quella al Vice-Governatore Alessia Roccanti.
Romano Scaramucci, conduttore in studio di Radio Incontri In Blu : il nostro territorio, particolarmente quello Cortonese, è molto legato alle Misericordie che si chiamano così, non per caso, ma perché sono le dirette discendenti delle confraternite laicali cristiane medievali e che vivevano il Vangelo non solo teoricamente, come qualche volta oggi capita di fare, ma mettendo in pratica il famoso passo, un passo centrale del Vangelo di Matteo.Ogni volta che avrete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli piccoli, bisognosi, lo avrete fatto a me.
Oggi parleremo di una Misericordia in particolare , quella di Terontola e ne parleremo con il suo giovane Governatore, Simone Checcarelli.
D: Con quale spirito, intenzioni e disponibilità Simone Checcarelli, governatore della Misericordia di Terontola, svolge la propria mission ?
R: Ho accettato di fare il governatore della Misericordia di Terontola per una ragione semplice. Credo nell’ amore che si fa azione. La Misericordia di Terontola non è solo un’ organizzazione, è una scelta, è un segno concreto di speranza. Ogni servizio che offriamo non è un gesto tecnico, è un abbraccio, una mano tesa, una vita che si dona. Non solo quella di Terontola, ma tutte le Misericordie in Italia hanno un ruolo insostituibile e fondamentale. Le Misericordie d’Italia sono una delle espressioni più concrete del cristianesimo sociale ed è proprio il cristianesimo sociale il mio punto di riferimento, mettere al centro la persona, soprattutto chi è più fragile, perché ritengo che una società giusta non nasca dall'indifferenza, ma dalla condivisione. Non si può costruire da soli, ma si costruisce insieme.
D: Giustamente governatore, lei ha fatto riferimento al cristianesimo sociale.
R: Fu proprio Giovanni Paolo Il a far rifiorire la dottrina sociale che venne finalmente rimessa al centro della riflessione della Chiesa cattolica e dell'evangelizzazione. Mi piace citare il messaggio di San Giovanni Paolo Il del 1986 durante l’udienza alle Misericordie italiane. Questo messaggio ha segnato un nuovo corso storico per le Misericordie. Infatti, il Pontefice ci ha chiamati fautori della civiltà dell’amore e testimoni infaticabili della cultura della carità. Non ritengo che sia solo una frase, è una missione, la missione di trasformare la carità in cultura, farne uno stile di vita e renderla il cuore delle relazioni. In un panorama sociale caratterizzato da crescente frammentazione, quale ruolo cruciale possono e devono svolgere le Misericordie con i loro servizi alla popolazione più fragile? Ritengo che per il futuro del nostro paese, del nostro territorio sia sempre più importante il ruolo ricoperto dalle Misericordie. Ritengo che laddove c’è divisione nasce una fragilità, invece dove c’è collaborazione nasce una speranza. La Misericordia non è solo un aiuto materiale, è anche ascolto, accoglienza, comunità. Ritengo che il nostro servizio debba essere fatto con amore, senza calcoli, perché solo così diventa credibile, solo così diventa una luce.
D: Quanto sono importanti i giovani nel ruolo del volontariato e nel promuovere anche il loro sviluppo personale all’ interno della Misericordia?
R: Ritengo di fondamentale importanza coinvolgere i giovani. La forza non è nell’io, ma nel noi, insieme possiamo costruire ogni sfida, possiamo trasformare i problemi in opportunità e possiamo così costruire un futuro. All'interno della Misericordia di Terontola vogliamo creare degli spazi di partecipazione, di formazione e di servizio, un luogo aperto dove ogni giovane possa fare una esperienza attiva e positiva. Non a caso siamo una Misericordia che, grazie alla donazione di un nostro socio, abbiamo una piccola Biblioteca popolare di circa mille volumi sul sociale, sul cristianesimo e sul lavoro e naturalmente sulla letteratura italiana ed europea.
D: Un’ ultima domanda, governatore. In cosa consiste il suo ruolo? Quale percorso si prefigge per il futuro della Misericordia di Terontola?
R: Il mio impegno personale in questo ruolo è quello di costruire i valori che ci hanno reso grandi e renderli azione. Voglio che la Misericordia sia un faro, un luogo dove la carità diventi vita, dove ogni persona trovi dignità, accoglienza e amore. Ritengo che sia questa la nostra strada, questa è la nostra missione e sono certo che insieme la realizzeremo.
Nella foto di corredo, il Governatore della Misericordia di Terontola ripreso durante un servizio di volontariato alla nostra comunità.
( Redazione a cura di Ivo Camerini)