La diffusione del West Nile in Valdichiana Aretina, con casi autoctoni già accertati a Cortona e in altri comuni della zona, ha acceso i riflettori delle istituzioni. A fianco dei Comuni, della Azienda USL Toscana Sud Est e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana, anche il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno è sceso in campo per contrastare la proliferazione delle zanzare responsabili della trasmissione della febbre del Nilo.
Nei giorni scorsi è stato effettuato un sopralluogo congiunto, a Cortona, partendo dalle aree considerate più critiche, sulla base della mappatura elaborata da Azienda USL Toscana Sud Est e Istituto Zooprofilattico, che hanno incrociato i dati sanitari con le abitudini delle persone colpite dal virus.
Obiettivo della ricognizione, programmare la manutenzione ordinaria di alcuni corsi d’acqua, coniugando la missione primaria del Consorzio – la mitigazione del rischio idraulico – con l’azione mirata a limitare la proliferazione delle zanzare, condotta dagli enti preposti, attivando una task force che richiede la collaborazione stretta di tutti i soggetti coinvolti.
«Pur evidenziando che gli interventi igienico-sanitari non rientrano nelle competenze dirette del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno – spiega la Presidente Serena Stefani – nella programmazione annuale delle attività raccogliamo le richieste e le esigenze dei diversi territori. In questo caso, comune e azienda sanitaria ci hanno segnalato la criticità legata alla diffusione del West Nile e ci siamo immediatamente attivati. L’ Azienda USL Toscana Sud Est ha individuato i territori più esposti: quelli in cui la concentrazione umana è maggiore e più vulnerabile. Sovrapponendo queste informazioni con il reticolo di gestione, insieme abbiamo individuato alcuni corsi d’acqua poco profondi, che nella stagione calda favoriscono ristagni per via delle scarse pendenze».
«In questi tratti di reticolo – prosegue Stefani – insieme alla Asl Toscana Sud Est, al sindaco di Cortona e agli altri sindaci dei comuni della vallata aretina, ci impegneremo a definire un cronoprogramma degli interventi manutentivi che entreranno a far parte del Piano delle Attività di Bonifica 2026, in modo da rendere più efficaci le azioni di prevenzione coordinate con gli altri soggetti».
«La presenza di casi autoctoni di West Nile richiede la massima attenzione – sottolinea Nicola Vigiani, Area Dipartimentale Igiene pubblica e nutrizione della Asl Toscana Sud Est –. La collaborazione tra istituzioni sanitarie, enti locali e Consorzio di Bonifica è fondamentale per ridurre i rischi di trasmissione del virus, soprattutto in un territorio come la Valdichiana Aretina, caratterizzato da una fitta rete di fossi e canali che favorisce la proliferazione delle zanzare. Questo intervento rappresenta l’avvio di un percorso condiviso che mette a disposizione strumenti ulteriori per contrastare la diffusione del virus. Accanto alle azioni di manutenzione e ai trattamenti larvicidi, resta decisivo anche il contributo dei cittadini: eliminare i ristagni d’acqua, svuotare i sottovasi e adottare misure di protezione individuale sono comportamenti semplici ma essenziali per la tutela della salute pubblica».
«Ringraziamo il Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno per questa azione a beneficio della popolazione locale - dichiara il Sindaco di Cortona, Luciano Meoni - da parte nostra abbiamo subito messo in atto tutte le misure previste dai protocolli condivisi con l’Azienda Usl Toscana Sud Est, mediante l’impiego di risorse di bilancio, insieme a tutta l’attività ordinaria di prevenzione dalle arbovirosi. Anche il tema delle manutenzioni dei corsi d’acqua è centrale».