L’Etruria

Redazione

La bella festa di saluto alle neo-pensionate Anna Maria Muffi e Licia Polenzani

A Tavarnelle di Cortona

La bella festa di saluto alle neo-pensionate Anna Maria Muffi e Licia Polenzani

Nella serata di venerdì 3 ottobre 2025, a Tavarnelle di Cortona, si è svolta una bella festa di saluto alle due neopensionate della Asl Toscana Sud Est, Anna Maria Muffi e Licia Polenzani.

Le due note e apprezzate infermiere, in servizio da oltre quarant’anni nelle strutture del cortonese e della Valdichiana della sanità pubblica aretina, hanno cessato dal lavoro nello scorso mese di settembre e nella serata di Tavarnelle di Cortona hanno dato il loro meritato addio al lavoro con una cena solidale in favore dell’ associazione Pronto Donna e Tevenin.

Grande è stata la partecipazione a questa serata da parte di colleghe e colleghi di Anna Maria e Licia, che, nonostante l’emozione del momento,  hanno tenuto due bei discorsi di saluto e ringraziamento, applauditissimi  per la sincerità delle parole pronunciate a cuore aperto e con  la felicità del nuovo cammino che le attende, dopo tanto impegno e servizio agli ammalati, che da sempre sono tra le persone più deboli e bisognose di aiuto.

Due discorsi pieni di amore al proprio lavoro, alla professione svolta, che pubblichiamo integralmente molto volentieri .

Anna Maria Muffi:Dal primo  settembre  ho terminato il mio rapporto di lavoro come infermiere  coordinatore presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “La Fratta”. Adesso sono a casa e sto vivendo un periodo di pausa, che mi permette finalmente di fermarmi, riflettere e preparare nuovi progetti. Non è facile passare dall’impegno costante,  dal continuo confronto con colleghi e pazienti, a un silenzio che inizialmente può sembrare vuoto. Tuttavia, questo silenzio lo vivo anche come un’opportunità: mi permette di ascoltarmi meglio, di riflettere sulle mie priorità senza interferenze e di prepararmi a nuovi sviluppi  innovativi. In tutti questi anni ho lavorato in diversi contesti, sempre a contatto con pazienti e famiglie che avevano bisogno di cure appropriate e di ascolto. Le sfide più impegnative e gratificanti sono state quelle affrontate in Pronto Soccorso  .

 In un PS  il miglioramento continuo richiede tanta motivazione e passione a lavorare in  emergenza/ urgenza,  grande lavoro di squadra, capacità organizzative , capacità  gestionali, formazione continua specifica,   e importantissime  capacità  relazionali.  Gli infermieri dell’emergenza- urgenza sono professionisti sanitari specializzati nel gestire situazioni critiche e fornire assistenza immediata ai pazienti in condizioni gravi ,  relazionandosi con altri professionisti del sistema. Essi sono in continua formazione e aggiornamento per promuovere  ancora di più il miglioramento del sistema sanitario in emergenza. L’azienda promuove corsi ripetitivi in tutti i Dipartimenti compreso il nostro “ sull’umanizzazione delle cure “ in quanto non bastono solo competenze tecniche. Questo significa dare importanza all’empatia,   alla relazione umana con i pazienti, mostrando costante ascolto , comprensione e condivisione dei loro sentimenti. Creare una relazione di fiducia e rispetto con pazienti e familiari porta ad un reale miglioramento del loro benessere fisico e psicologico, e rappresenta anche un beneficio per i professionisti stessi.

Ho sempre creduto molto nella collaborazione e condivisione  all’interno del gruppo professionale , dove ogni figura – dagli OSS, agli infermieri, fino ai medici – hanno  un ruolo fondamentale per garantire la migliore assistenza possibile, anche in situazioni difficili e imprevedibili.
Concludendo, le cose più preziose di questi anni sono state i rapporti umani con colleghi e collaboratori. Il team con cui ho collaborato hanno  saputo affrontare con grande spirito di sacrificio momenti complessi, dimostrando professionalità, forza d’animo e capacità di trovare soluzioni insieme. Un grazie sentito per il loro  supporto e guida  allo staff della Direzione Aziendale , del    Dipartimento di Emergenza Urgenza ,   del  Dipartimento Infermieristico, della Direzione  di Stabilimento.Un grazie di cuore a tutti i colleghi che hanno collaborato con me , presenti e non presenti
”.

Licia Polenzani: Cari colleghi,nel ringraziarvi per aver accettato l’invito siamo liete di festeggiare insieme a Voi il nostro pensionamento. Siamo fiere di essere infermiere; questa professione si ha dato la possibilità di avere un profondo impatto umano e sociale grazie alla capacità di prendersi cura delle persone in ogni fase della vita, dalla nascita alla vecchiaia, in contesti sempre diversi. E’ stata per noi una professione che si ha offerto la gratificazione del contatto umano, ha permesso di sviluppare le nostre competenze tecniche e relazionali e si ha donato la sensazione di essere utili e di fare la differenza nella vita degli altri. In questi anni abbiamo assistito a profondi cambiamenti imputabili all’evoluzione normativa e formativa che hanno consentito il passaggio da attività ausiliaria a professione sanitaria autonoma e questo ha inciso profondamente sul tema della responsabilità.                                                             

Questi cambiamenti hanno segnato il nostro agire quotidiano, ma l’impatto con le persone è stato sempre basato sulla relazione oggi considerato tempo di cura. “… L’assistenza infermieristica è un’arte; e se deve essere realizzata come un’arte, richiede una devozione totale e una dura preparazione, come per qualunque opera di pittore o scultore; con la differenza che non si ha a che fare con una tela o un gelido marmo, ma con il corpo umano…” ( Florence Nightingale). La nostra speranza è che le generazioni future proseguano il cammino nella sanità tenendo conto di valorizzare la nostra professione rendendola anche più attrattiva per il bene della collettività.   “…Rispetto, trasparenza integrità: le parole che devono guidare sempre l’agire professionale. L’aver cura della persona implica come atto terapeutico l’ascolto, il dialogo e l relazione emotiva…”. Ci auguriamo anche che il Servizio sanitario Nazionale sia conservato perché la salute è un bene di tutti e deve essere garantito nel rispetto dei diritti umani.  “… la sanità pubblica è come la salute, ti accorgi che esiste solo quando l’hai perduta… e noi dobbiamo prenderci cura di Lei…”.

Siamo orgogliose di essere infermiere e di aver lavorato nella sanità pubblica e questo ci ha permesso di incontrarvi; siete stati il più bel regalo che questi lunghi anni di lavoro ci hanno dedicato. Insieme a voi abbiamo affrontato tante avventure e rimarrete sempre nel nostro cuore. Avervi vicino tutti i giorni ha permesso di instaurare dei rapporti splendidi fatti di stima, reciprocità e non di rado di profonda amicizia. Grazie di tutto e soprattutto per la sensibilità e generosità dimostrata con il vostro contributo verso l’associazione Pronto Donna e Tevenin. Anna ed io siamo non solo colleghe, ma anche amiche e allora voglio concludere queste mie parole con una piccola dedica a Noi due: “Si può rinascere in ogni momento se sappiamo vivere con il ritmo delle stagioni, del tempo, dell’amore, della natura”(Romano Battaglia).

Da Anna e da me grazie di cuore per questa serata di amicizia, che è soprattutto una serata di beneficenza verso l’importante azione delle due associazioni cui va il ricavato della cena e che sono i prima linea per la promozione e la difesa del codice rosa nei pronto soccorsi ospedalieri”.

Nella foto collage di corredo, tre immagini della festa per le due neopensionate che hanno ricevuto, come mostra un riquadro, il grazie dell’avvocatessa Edi Cassioli, presente in rappresentanza dell’Associazione Pronto Donna.

Ivo Camerini