L’Etruria

Redazione

Una risorsa per l’oggi della nostra nazione: il tesoro delle ferrovie italiane

Una risorsa per l’oggi della nostra nazione: il tesoro delle ferrovie italiane

Alla recente Expò Ferroviaria , tenutasi alla Fiera di Milano Rho nei giorni 28-30 settembre 2025, è stato presentato il bel lavoro storico letterario in due volumi “Architettura Ferroviaria. Progetti di fabbricati civili e industriali in Italia … dall’Ottocento all’Alta Velocità” . Un' opera che, all’inizio estate,  fu presentata  anche dal nostro giornale (https://www.letruria.it/cultura-e-spettacolo/architettura-ferroviaria-italiana-daottocento-aalta-velocit%C3%A0-10518).

Al prestigioso evento milanese di fine settembre ha partecipato anche il nostro illustre concittadino, Architetto Paolo Mori, coautore dell'opera e  chiamato ad una presentazione ufficiale della pubblicazione. Ecco di seguito il suo intervento, che volentieri pubblichiamo.

Ringrazio l’Ing. Valerio Giovine (Segretario Generale del Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani) di avermi dato questa opportunità di presentare, in una sede così prestigiosa, questa pubblicazione scritta in collaborazione con gli Architetti Massimo Gerlini e Raffaele Paiella.

Sono un Architetto, non vi preoccupate, non vi parlerò di armamento, di linea di contatto o di segnalamento ma di architettura ferroviaria e a questo proposito vorrei citare una frase dell’Archistar Renzo Piano: “l’Europa è tutta una grande città e il treno è la sua metropolitana. Da Roma a Parigi si va in treno poi a Londra, Bruxselles, Amsterdam. L’Europa è il mio paese e la mia città”.

Di seguito vado ad illustrare il contenuto del libro:

Vengono esaminati cronologicamente, dal 1839 ai giorni nostri, complessi edilizi ferroviari con diverse destinazioni d’uso di interesse architettonico e/o funzionale e culturale.

Nel primo volume, il Capitolo 1 è dedicato ai fabbricati di stazione: evoluzione  e sviluppo di edifici e complessi edilizi localizzati nell’ambito delle stazioni e lungo le linee. Vengono analizzati i “fabbricati” secondo le diverse funzioni d’uso, originarie e attuali, tra cui: fabbricati viaggiatori e strutture connesse, fabbricati tecnologici e di servizio, cabine apparati.

Il Capitolo 2 è dedicato alle opere complementari e decorative nelle stazioni: elementi di arredo, design, finitura, segnaletica informativa e opere d’arte nelle stazioni. Si riportano qui anche note relative alle vicende del design in Italia tra gli anni ‘20 e ’60 .

Il Capitolo 3 è dedicato ai fabbricati industriali: evoluzione e sviluppo di edifici e complessi edilizi annessi alle stazioni o ubicati in altri Impianti. Vengono esaminati  scali e magazzini merci, terminali intermodali, depositi e officine  per il materiale rotabile e per la manutenzione dell’Infrastruttura, fabbricati di sottostazioni elettriche ed altri fabbricati con caratteristiche tipologiche riconducibili all’edilizia industriale.

Nel secondo volume il Capitolo 4, dedicato ai fabbricati civili: evoluzione e sviluppo di edifici e complessi edilizi con varie utilizzazioni in ambito ferroviario. Vengono prese in esame le strutture edilizie di tipo civile, generalmente ubicate esternamente rispetto agli Impianti ferroviari e inserite in contesti urbani, quindi esaminate secondo le diverse funzioni d’uso tradizionali e attuali, tra cui: sedi compartimentali e sedi centrali (edifici storici), uffici, fabbricati per il personale, strutture sanitarie, ferrotel, scuole professionali, caserme polizia ferroviaria ed altre funzioni. Viene quindi dato ampio spazio, come testimonianza storica, al vastissimo settore, un tempo considerato “fiore all’occhiello delle FS”, costituito dall’edilizia socio-assistenziale per il personale ed i propri familiari, tra cui: case per ferrovieri, colonie, collegi e sedi per il dopolavoro.

Il Capitolo 5 è dedicato al riuso dei fabbricati ferroviari: esempi di trasformazione per nuovi usi di edifici e complessi edilizi civili e industriali, quindi al “riuso” attuale di alcuni edifici, non più strettamente funzionali all'esercizio ferroviario. tra cui gli Impianti utilizzati della Fondazione FS Italiane, come le sedi museali e i depositi officina per rotabili storici.

L’opera è di 900 pagine con circa 3000 illustrazioni.  Filo conduttore della ricerca è stato indagare l’aspetto progettuale, illustrandone, ove rintracciabili, le caratteristiche metodologiche e i dettagli.

Per ciascuna di queste architetture selezionate è stata prodotta una documentazione, spesso inedita dovuta soprattutto al lungo e paziente lavoro di ricerca svolto nell’Archivio Architettura  della Fondazione FS”.

Complimenti al nostro concitattadino Paolo Mori. Nella foto colage di corredo tre immagini della presentazione milanese all'Expò Ferroviaria di fine settembre 2025. 

( IC )